Questo pomeriggio in piazza San Pietro ci sarà la tradizionale cerimonia di inaugurazione del presepe e dell'albero di Natale. Papa Francesco ha ricevuto in udienza questa mattina in Sala Clementina una delegazione di 350 persone in rappresentanza di chi li ha donati alla Santa Sede: Jesolo e Pordenone e dunque le regioni Veneto e Friuli-Venezia Giulia.
Il discorso
Il Pontefice ha ringraziato i presenti per i doni ed ha detto: “L’albero e il presepio sono due segni che non finiscono mai di affascinarci; ci parlano del Natale e ci aiutano a contemplare il mistero di Dio fattosi uomo per essere vicino a ciascuno di noi. L’albero di Natale con le sue luci ci ricorda che Gesù è la luce del mondo, è la luce dell’anima che scaccia le tenebre delle inimicizie e fa spazio al perdono”. Bergoglio ha proposto una riflessione su questi simboli: “L’abete rosso che quest’anno è collocato in Piazza San Pietro, proveniente dalla foresta del Cansiglio, ci suggerisce un’ulteriore riflessione. Esso, con la sua altezza di oltre venti metri, simboleggia Dio che con la nascita del suo Figlio Gesù si è abbassato fino all’uomo per innalzarlo a sé ed elevarlo dalle nebbie dell’egoismo e del peccato. Il Figlio di Dio assume la condizione umana per attirarla a sé e farla diventare partecipe della sua natura divina e incorruttibile”.
Il presepe
Per quanto riguarda il presepe, Francesco ha commentato: “Il presepio, posto al centro della piazza, è realizzato con la sabbia jesolana, originaria delle Dolomiti. La sabbia, materiale povero, richiama la semplicità, la piccolezza e anche la fragilità con cui Dio si è mostrato con la nascita di Gesù nella precarietà di Betlemme”. Un'osservazione, poi, sul significato relativo alle dimensioni: “Ci potrebbe sembrare che questa piccolezza sia in contraddizione con la divinità, tant’è vero che qualcuno, fin dall’inizio, l’ha considerata solo un’apparenza, un rivestimento. Invece no, perché la piccolezza è libertà”. “Chi è piccolo in senso evangelico – ha osservato Bergoglio – non solo è leggero, ma anche è libero da ogni smania di apparire e da ogni pretesa di successo; come i bambini che si esprimono e si muovono con spontaneità. Tutti noi siamo chiamati ad essere liberi davanti a Dio, ad avere la libertà di un bambino davanti a suo padre. Il Bambino Gesù, Figlio di Dio e nostro Salvatore, che deponiamo nel presepe, è Santo in povertà, piccolezza, semplicità, umiltà“. Il Papa ha concluso, dicendo: “Il presepio e l’albero, simboli affascinanti del Natale, possano portare nelle famiglie e nei luoghi di ritrovo un riflesso della luce e della tenerezza di Dio, per aiutare tutti a vivere la festa della nascita di Gesù. Contemplando il Dio Bambino che sprigiona luce nell’umiltà del presepe, possiamo diventare anche noi testimoni di umiltà, tenerezza e bontà”.