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Papa Francesco incoraggia il dialogo con i pentecostali

Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienza nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico i 60 partecipanti alla Plenaria del Pontificio Consiglio per la Promozione dellā€™UnitĆ  dei Cristiani. L'organismo, presieduto dal cardinal Kurt Koch, si occupaĀ delle relazioni ecumeniche con le altre comunitĆ  ecclesiali.

Incontri con gli altri cristiani

Papa Francesco ha incoraggiato l'organizzazione di incontri con gli altri fratelli cristiani: “Recentemente, alcuni incontri con cristiani di diverse tradizioni sono stati di grande importanza e conforto“. Il Santo Padre ha ricordato alcuni appuntamenti recenti: “Pregare insieme ai Capi delle Chiese ortodosse e ortodosse orientali a Bari, in comunione con quanti soffrono nellā€™amato e tormentato Medio Oriente, ci ha ricordato che non possiamo restare indifferenti davanti ai patimenti, purtroppo ancora attuali, di tanti nostri fratelli e sorelle. Unirci ai cristiani di varie tradizioni a Ginevra, nel quadro del settantesimo anniversario del Consiglio Ecumenico delle Chiese, ĆØ stata lā€™occasione per ringraziare Dio degli abbondanti frutti del movimento ecumenico e per rinnovare il nostro impegno irreversibile nella promozione di una sempre maggiore unitĆ  tra i credenti”. Anche con i pentecostali: “Celebrare insieme a molti fratelli pentecostali il 50Ā° anniversario del Rinnovamento Carismatico Cattolico a Roma, al Circo Massimo,Ā in uno dei luoghi in cui i cristiani dei primi secoli piĆ¹ soffrirono a motivo di Cristo, ha permesso a cattolici e pentecostali di manifestare i doni e i carismi elargiti dal medesimo Spirito in una sinfonia di lode al Signore GesĆ¹, rinnovando lā€™impegno a compiere il mandato missionario sino ai confini estremi della terra“.Ā 

Pentecostali e carismatici

Il Santo Padre si ĆØ soffermato sul tema scelto dalla Plenaria,ā€œPentecostali, carismatici ed evangelicali; impatto sul concetto di unitĆ ā€: “La costante crescita – ha detto il Papa – di queste nuove espressioni di vita cristiana rappresenta un fenomeno molto significativo, che non puĆ² essere trascurato. Le forme concrete delle comunitĆ  ispirate a questi movimenti sono spesso legate al particolare contesto geografico, culturale e sociale in cui si sviluppano, e perciĆ² questa mia breve riflessione non terrĆ  presente le singole situazioni, ma si riferirĆ  al fenomeno complessivo”. Qual ĆØ l'approccio migliore di fronte a queste realtĆ ? Papa Francesco ha indicato la strada: “Abbiamo il dovere di discernere e riconoscere la presenza dello Spirito Santo in queste comunitĆ , cercando di costruire con loro dei legami di autentica fraternitĆ ”. Un lavoro da fare “moltiplicando le occasioni di incontro e superando la reciproca diffidenza, motivata molte volte dallā€™ignoranza o dalla mancanza di comprensione”. Papa Francesco ha citato anche un'esperienza personale di quando era superiore della Compagnia di GesĆ¹Ā in Argentina: “Quando eroĀ provinciale, avevo proibito ai gesuiti di entrare in rapporti con queste persone ā€“ col Rinnovamento cattolico ā€“ e avevo detto che piĆ¹ che una riunione di preghiera sembrava una ā€œscuola di sambaā€! Poi ho chiesto scusa, e come vescovo avevo un bel rapporto con loro, con la Messa in cattedraleā€¦ Ma ci vuole un cammino per capire”. Un dialogo che deve essere reciproco. Il Papa ha sostenuto: “Nello stesso tempo, loro saranno aiutati a superare pregiudizi sulla Chiesa Cattolica e a riconoscere che nel tesoro inestimabile della tradizione, ricevuta dagli Apostoli e custodita nel corso della storia, lo Spirito Santo non ĆØ affatto spento o soffocato, ma continua a operare efficacemente.”

Le difficoltĆ 

Papa Francesco non ha nascosto l'esistenza di difficoltĆ  nelle relazioni con queste comunitĆ : “Sono consapevole – ha detto il Santo Padre – che, in molti casi, le relazioni tra cattolici e pentecostali, carismatici ed evangelicali non sono facili. Lā€™improvvisa comparsa di nuove comunitĆ , legate alla personalitĆ  di alcuni predicatori, contrasta fortemente con i principi e lā€™esperienza ecclesiologici delle Chiese storiche e puĆ² celare lā€™insidia di farsi trasportare dalle onde emozionali del momento o di racchiudere lā€™esperienza di fede in ambienti protetti e rassicuranti. Il fatto che non pochi fedeli cattolici siano attratti da queste comunitĆ  ĆØ motivo di attrito, ma puĆ² diventare, da parte nostra, motivo di esame personale e di rinnovamento pastorale”. Sotto la guida dello Spirito Santo, perĆ², i cattolici sono chiamati – ha detto il Papa – a non rinunciare mai al dialogo e a far sƬ che “l'apertura di cuore, ricerca della comunione e discernimento attento” siano gli atteggiamenti prevalenti in queste relazioni.

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