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Papa Francesco: “Essere tessitori di comunione e fraternità”

Il Santo Padre, a conclusione della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, ha esortato i fedeli a compiere un passo decisivo verso l’unità

Papa Francesco, nell’omelia della celebrazione dei Secondi Vespri della solennità della conversione di san Paolo apostolo, a conclusione della 58esima Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani sul tema “Credi tu questo?”, ha rimarcato la necessità per tutti i cristiani di riscoprire le radici comuni della fede.

Le parole del Santo Padre

“A volte siamo sopraffatti dalla fatica, siamo scoraggiati per i risultati del nostro impegno, ci sembra che anche il dialogo e la collaborazione tra di noi siano senza speranza, quasi destinati alla morte e, tutto ciò, ci fa sperimentare la stessa angoscia di Marta; ma il Signore viene”. Lo ha detto Papa Francesco nell’omelia della celebrazione dei Secondi Vespri della solennità della conversione di san Paolo apostolo, a conclusione della 58esima Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani sul tema “Credi tu questo?”, alla presenza dei rappresentanti delle altre Chiese e comunità ecclesiali presenti a Roma. Il Pontefice ha poi ricordato che “l’anno giubilare della speranza, celebrato dalla Chiesa cattolica, coincide con un anniversario di grande significato per tutti i cristiani: il 1700° anniversario del primo grande Concilio ecumenico, il Concilio di Nicea”. “Questo Concilio si impegnò a preservare l’unità della Chiesa in un momento molto difficile, e i Padri conciliari approvarono all’unanimità il Credo che molti cristiani recitano ancora oggi ogni domenica durante l’Eucaristia. Si tratta di una professione di fede comune, che va oltre a tutte le divisioni che nel corso dei secoli hanno ferito il Corpo di Cristo”, ha sottolineato Papa Francesco. L’anniversario del Concilio di Nicea rappresenta dunque “un anno di grazia, un’opportunità per tutti i cristiani che recitano lo stesso Credo e credono nello stesso Dio: riscopriamo le radici comuni della fede, custodiamo l’unità!”. Un anniversario da non celebrare solo come “memoria storica”, ma anche come “impegno a testimoniare la crescente comunione tra di noi”. “Dobbiamo fare in modo di non lasciarcela sfuggire, di costruire legami solidi, di coltivare l’amicizia reciproca, di essere tessitori di comunione e di fraternità”.

L’appello

In questa Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani possiamo vivere l’anniversario del Concilio di Nicea anche come un richiamo a perseverare nel cammino verso l’unità”. Lo ha ribadito Papa Francesco, sottolineando che “provvidenzialmente, quest’anno, la Pasqua sarà celebrata nello stesso giorno nei calendari gregoriano e giuliano, proprio durante questo anniversario ecumenico”, ha ricordato. Il Papa ha poi rinnovato l’appello affinché “questa coincidenza serva da richiamo a tutti i cristiani a compiere un passo decisivo verso l’unità, intorno a una data comune per la Pasqua”. “E la Chiesa cattolica è disposta ad accettare la data che tutti vogliono fare”.

Fonte: Agensir

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