L’empatia verso i più deboli accomuna papa Francesco e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. In un mondo che troppe volte è duro con il peccatore e molle con il peccato, c’è bisogno secondo entrambi di coltivare un forte senso della giustizia, del ricercare e mettere in pratica la volontà di Dio. Perciò, dentro una cultura dell’indifferenza, che finisce non di rado per essere spietata, lo stile di vita deve essere colmo di pietà, di empatia, di compassione, di misericordia, attinte ogni giorno dal pozzo della preghiera. Una visione conciliare e profetica, fatta di misericordia e di tenerezza, evocata più volte da Francesco. Dio è innamorato degli esseri umani. Si fa piccolo per aiutarli a rispondere al suo amore. In varie occasioni il Papa è entrato nelle tante tragedie che oggi segnano il mondo, nelle violenze terroristiche perpetrate in nome delle religioni, nei conflitti della terza guerra mondiale combattuta a pezzi, con l’appello alla pace e alla riconciliazione che non può non venire nel Natale dell’Anno giubilare.
Empatia e condivisione
Più volte Sergio Mattarella si è associato alla battaglia papale contro l’indifferenza. Un riconoscimento, quindi, dell’intrinseco legame che accomuna tutti i popoli della terra. Rendendo, come indicato nell’enciclica Laudato si’, l’unità superiore al conflitto. Come l’indifferenza verso il prossimo e verso il Creato rappresentano due aspetti della medesima realtà, così l’autentica attenzione alla famiglia umana non può scindersi dalla sollecitudine verso la casa comune e il suo stato di salute. I più deboli pagano la cultura del consumismo edonistico Dal punto di vista culturale è la sensibilità conciliare il terreno comune tra Jorge Mario Bergoglio e Mattarella, dossettiano e cattolico democratico. Per il suo 88° compleanno Capo dello Stato ha scritto al Pontefice: “Molteplici focolai di guerra, anche in aree prossime all’Italia, continuano a provocare lutti e a lacerare il tessuto sociale di intere comunità. Le sue parole e i suoi richiami costituiscono, per credenti e non credenti, un punto fermo cui guardare nei momenti di più profonda angoscia o di intima inquietudine“. Mattarella rilancia il monito espresso nell’enciclica Dilexit Nos affinché il senso stesso della dignità umana non “dipenda da cose che si ottengono con il potere del denaro”.