Papa Francesco, affacciandosi dal Palazzo Apostolico, ha recitato l’Angelus con i fedeli e i pellegrini riuniti in Piazza San Pietro.
Le parole del Santo Padre
Nel Vangelo della Liturgia odierna Gesù descrive una grande tribolazione: «il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce». Di fronte a questa sofferenza, molti potrebbero pensare alla fine del mondo, ma il Signore coglie l’occasione per offrirci una diversa chiave di lettura, dicendo: «il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno». Soffermiamoci allora su questo: ciò che passa e ciò che resta. Anzitutto ciò che passa. In alcune circostanze della nostra vita, quando attraversiamo una crisi o sperimentiamo qualche fallimento, così pure quando vediamo attorno a noi il dolore causato dalle guerre, dalle violenze, dalle calamità naturali, abbiamo la sensazione che tutto vada verso la fine, e avvertiamo che anche le cose più belle passano. Le crisi e i fallimenti, però, anche se dolorosi, sono importanti, perché ci insegnano a dare a ogni cosa il giusto peso, a non attaccare il cuore alle realtà di questo mondo, perché esse passeranno: sono destinate a tramontare.
Fidarci del Vangelo
Allo stesso tempo Gesù ci parla di ciò che resta. Tutto passa, ma le sue parole non passeranno: rimangono in eterno. Ci invita così a fidarci del Vangelo, che contiene una promessa di salvezza e di eternità, e a non vivere più sotto l’angoscia della morte. Infatti, mentre tutto passa, Cristo resta. In Lui un giorno ritroveremo le cose e le persone che sono passate e che ci hanno accompagnato nell’esistenza terrena. Alla luce di questa promessa di risurrezione, ogni realtà acquista un significato nuovo: tutto muore e anche noi un giorno moriremo, ma non perderemo nulla di quanto abbiamo costruito e amato, perché la morte sarà l’inizio di una nuova vita.
Un futuro di gioia
Fratelli e sorelle, anche nelle tribolazioni, nelle crisi, nei fallimenti il Vangelo ci invita a guardare alla vita e alla storia senza timore di perdere ciò che finisce, ma con gioia per ciò che resta: Dio prepara per noi un futuro di vita e di gioia. E allora chiediamoci: siamo attaccati alle cose della terra, che passano in fretta, o alle parole del Signore che restano e ci guidano verso l’eternità? Facciamoci questa domanda, per favore. Preghiamo la Vergine Santa: Maria, che si è affidata totalmente alla Parola di Dio, interceda per noi.
Da AgenSIR