La visita apostolica del Santo Padre in Estonia prosegue con l'incontro nella cattedrale cattolica di Tallinn dei Santi Pietro e Paolo con gli assistiti dalle Missionarie della carità. Papa Francesco ha ascoltato le testimonianze di Marina, moglie di un detenuto e madre di nove figli e Vladimir, caduto nel tunnel dell'alcoolismo, due delle persone aiutate dalle religiose dell'ordine fondato da Santa Madre Teresa di Calcutta.
Le parole del Papa
Papa Francesco ha elogiato il lavoro quotidiano delle missionarie che vanno “per le strade della città dicendo con gesti molto concreti; 'fai parte della nostra famiglia, della famiglia di Dio, in cui tutti abbiamo posto'”. Il Santo Padre ha ringraziato sentitamente le religiose per il servizio che svolgono e confermato dalle testimonianze che hanno preceduto il suo intervento. “Penso – ha detto il Papa rivolgendosi ad uno degli assistiti che aveva raccontato di essere uscito dall'alcoolismo grazie all'aiuto delle missionarie – sia questo il miracolo che ci hai raccontato tu Vladimir, hai trovato fratelli e sorelle che ti hanno mostrato che il Signore ti cercava per vestirti a festa“. Dio non chiude mai le porte. Il Papa lo ha ricordato con parole intense: “La più grande gioia del Signore – ha detto il pontefice – è vederci rinascere, per questo ci dà sempre una nuova possibilità”.
I legami
Papa Francesco ha ribadito, come in mattinata, l'importanza di creare e mantenere legami: “Continuate a creare legami, uscite nei quartieri e dite a tanti; 'anche tu fai parti della nostra famiglia'”. Rivolto agli assistiti, il Santo Padre ha ricordato che “Gesù ha chiamato i discepoli e anche oggi chiama ognuno di noi per continuare a trasmettere il Suo Regno. Egli conta sulla vostra vita, sulle vostre mani per percorrere la città e condividere la stessa realtà che avete vissuto affinchè possa fare miracoli attraverso le vostre mani”.