La Sala Stampa della Santa Sede ha pubblicato il testo dell’Angelus preparato da Papa Francesco che si trova al Policlinico Gemelli per proseguire le cure per la polmonite bilaterale.
Le parole del Santo Padre
“Io come guardo le altre persone, che sono miei fratelli e sorelle? E come mi sento guardato da loro? Le mie parole hanno un gusto buono, oppure sono intrise di amarezza e di vanità?”. Sono le domande contenute nel testo preparato dal Papa per l’Angelus di questa domenica e diffuso oggi dalla Sala Stampa della Santa Sede. Il Vangelo odierno, esordisce Francesco, “ci fa riflettere su due dei cinque sensi: la vista e il gusto”. Riguardo alla vista, per il Papa occorre “allenare gli occhi a osservare bene il mondo e giudicare con carità il prossimo”, perché “solo con questo sguardo di cura, non di condanna, la correzione fraterna può essere una virtù. Perché, se non è fraterna, non è una correzione!”. Quanto al gusto, il Papa osserva che “i frutti che vengono dall’uomo sono, ad esempio, le sue parole. I frutti cattivi sono le parole violente, false, volgari; quelli buoni sono le parole giuste e oneste, che danno sapore ai nostri dialoghi”.
Il ringraziamento
“Sorelle e fratelli, vi mando questi pensieri ancora dall’ospedale, dove, come sapete, mi trovo da diversi giorni, accompagnato dai medici e dagli operatori sanitari, che ringrazio per l’attenzione con cui si prendono cura di me”. “Avverto nel cuore la benedizione che si nasconde dentro la fragilità, perché proprio in questi momenti impariamo ancora di più a confidare nel Signore”, prosegue Francesco: “Allo stesso tempo, ringrazio Dio perché mi dà l’opportunità di condividere nel corpo e nello spirito la condizione di tanti ammalati e sofferenti”. “Vorrei ringraziarvi per le preghiere, che si elevano al Signore dal cuore di tanti fedeli da molte parti del mondo”, l’omaggio del Santo Padre: “Sento tutto il vostro affetto e la vostra vicinanza e, in questo momento particolare, mi sento come portato e sostenuto da tutto il popolo di Dio. Grazie a tutti!”.
La preghiera per la pace
“Anch’io prego per voi. E prego soprattutto per la pace”. Si conclude così il testo preparato dal Papa per l’Angelus di questa domenica, mentre trascorre il diciassettesimo giorno di degenza al Policlinico Gemelli per una polmonite bilaterale. “Da qui la guerra appare ancora più assurda”, confessa Francesco. “Preghiamo per la martoriata Ucraina, per Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan, Kivu. Ci affidiamo fiduciosi a Maria, nostra Madre. Buona domenica e arrivederci”.
Fonte: Agensir