Papa Francesco si è affaccia alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano e ha recitato l’Angelus con i fedeli e i pellegrini riuniti in Piazza San Pietro. Il Santo Padre ha richiamato l’attenzione dei presenti in riguardo al valore della pace.
Le parole del Santo Padre
Il Vangelo della liturgia di oggi, prima domenica di Avvento, ci parla di sconvolgimenti cosmici e di ansia e paura nell’umanità. In questo contesto Gesù rivolge ai suoi discepoli una parola di speranza: «Risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina». La preoccupazione del Maestro è che non si appesantiscano i loro cuori e che attendano con vigilanza la venuta del Figlio dell’uomo.
Tenere il cuore leggero
L’invito di Gesù è questo: alzare il capo verso l’alto e tenere il cuore leggero e sveglio. In effetti, molti contemporanei di Gesù, di fronte agli eventi catastrofici che vedono accadere attorno a sé – persecuzioni, conflitti, calamità naturali –, sono presi dall’angoscia e pensano che stia per arrivare la fine del mondo. Hanno il cuore appesantito dalla paura. Gesù, però, vuole liberarli dalle angustie presenti e dalle false convinzioni, indicando come stare svegli nel cuore, come leggere gli eventi a partire dal progetto di Dio, che opera la salvezza anche dentro le vicende più drammatiche della storia. Per questo suggerisce loro di volgere lo sguardo verso il Cielo per comprendere le cose della terra: «Risollevatevi e alzate il capo». Fratelli e sorelle, anche per noi è importante la raccomandazione di Gesù: «Che i vostri cuori non si appesantiscano». Tutti noi, in tanti momenti della vita, ci chiediamo: come fare per avere un cuore “leggero”, sveglio e libero? Un cuore che non si lascia schiacciare dalla tristezza? Può succedere, infatti, che le ansie, le paure e gli affanni per la nostra vita personale o per quanto accade anche oggi nel mondo, gravino come macigni su di noi e ci gettino nello scoraggiamento. Se le preoccupazioni appesantiscono il cuore e ci inducono a chiuderci in noi stessi, Gesù invece ci invita ad alzare il capo, a confidare nel suo amore che ci vuole salvare e che si fa vicino in ogni situazione della nostra esistenza, a fare spazio a Lui per ritrovare la speranza.
La domanda da porsi
E, allora, chiediamoci: il mio cuore è appesantito dalla paura, dalle preoccupazioni, dalle ansie per il futuro? So guardare agli eventi quotidiani e alle vicende della storia con gli occhi di Dio, nella preghiera, con un orizzonte più ampio? Oppure mi lascio prendere dallo sconforto? Questo tempo di Avvento sia un’occasione preziosa per alzare lo sguardo verso di Lui, che alleggerisce il cuore e ci sostiene nel cammino. Invochiamo ora la Vergine Maria, che anche nei momenti di prova è stata pronta ad accogliere il progetto di Dio.
Il pensiero per la pace
“Mi rallegro per il cessate il fuoco in Libano, possa essere rispettato da tutte le parti, tornare presto e in sicurezza a casa, anche con l’aiuto prezioso delle forze di pace delle Nazioni unite. Invito tutti i politici libanesi affinché venga eletto subito il Presidente della Repubblica. È mia speranza che lo spiraglio di pace che si è aperto possa portare il cessate a fuoco a tutti gli altri paesi, soprattutto a Gaza”, continua il Papa chiedendo aiuti umanitari alla popolazione stremata. “Poi anche in Siria dove la guerra si è riaccesa causando molte vittime”, il Pontefice aggiunge anche la Siria. “Esprimo il mio dolore per il conflitto che continua ad insanguinare la martoriata Ucraina, assistiamo da due anni a violenze e distruzioni. La guerra è un orrore, offende Dio e l’umanità. Pensiamo che l’inverno è alle porte, saranno mesi difficilissimi per loro, la concomitanza guerra e freddo è tragica”, ha detto il Santo Padre.