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Papa Francesco ai giovani: “Testimoniare la verità nella carità”

Il Santo Padre ha pronunciato l’omelia in occasione della Giornata mondiale della Gioventù

Il Santo Padre ha presieduto la Santa Messa nella Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo, in occasione della ricorrenza diocesana della XXXIX Giornata Mondiale della Gioventù sul tema: “Quanti sperano nel Signore camminano senza stancarsi”

I temi di riflessione

Papa Francesco, in occasione della Solennità di Cristo Re, ha scelto di far celebrare la Giornata della Gioventù a livello diocesano, invitando i presenti a riflettere su tre temi: le accuse, i consensi e la verità. Il Santo Padre, partendo dal Vangelo di oggi, dalle accuse che Pilato rivolge a Gesù ha detto ai giovani che “forse a volte può capitare anche a voi di essere messi “sotto accusa” per il fatto di seguire Gesù”, ma non abbiate paura “prima o poi le critiche e le accuse false cadono e i valori superficiali che le sostengono si rivelano per quello che sono, illusioni. Ciò che resta, come Cristo ci insegna, è altro: sono le opere dell’amore. Questo è ciò che rimane e che rende bella la vita! Il resto non conta. Perciò, vi ripeto: non abbiate paura delle “condanne” del mondo. Continuate ad amare!”. State attendi alle illusioni, dice il Papa, la realtà è concreta, e conta solo l’amore concreto delle opere. Per questo amate attraverso il Signore.

L’amore di Dio

C’è poi la ricerca del consenso, e come Gesù “rifiuta ogni logica di potere” anche voi non lasciatevi “contagiare dalla smania – oggi tanto diffusa – di essere visti, approvati e lodati. Chi si lascia prendere da queste fissazioni, finisce col vivere nell’affanno. Si riduce a “sgomitare”, competere, fingere, scendere a compromessi, svendere i propri ideali pur di avere un po’ di approvazione e di visibilità. Ma Dio vi ama così come siete: davanti a Lui i vostri sogni puri valgono più del successo e della fama, e la sincerità delle vostre intenzioni vale più dei consensi” e quindi “non accontentatevi di essere “stelle per un giorno”, sui social o in qualsiasi altro contesto! Il cielo in cui siete chiamati a brillare è più grande: è il cielo di Dio, in cui l’amore infinito del Padre si riflette nelle nostre innumerevoli piccole luci: nell’affetto fedele degli sposi, nella gioia innocente dei bambini, nell’entusiasmo dei giovani, nella cura degli anziani, nella generosità dei consacrati, nella carità verso i poveri, nell’onestà del lavoro”. Il Papa ha poi rimarcato la necessità di “stare attenti alle strumentalizzazioni, siate liberi e in armonia con la vostra dignità, non truccatevi l’anima e il cuore, siate trasparenti e sinceri. Non rimaniamo vittime della grande menzogna dell’”io” che basta e sé stesso”.

Testimoni di carità nella verità

Papa Francesco, proseguendo nella sua omelia, ha ricordato l’esempio di Pier Giorgio Frassati, ricordando la necessità di “di testimoniare la verità nella carità”. E la verità, spiega il Papa, non è “che la storia la fanno i violenti e i prepotenti” e non sono i consensi a salvare il mondo ma la gratuità dell’amore.  Quelli che fanno la guerra come si presenteranno al Signore? Pensiamo questo anche noi, a cosa ci domanderà il Signore. Perché “molti mali che ci affliggono sono opera dell’uomo, inganno dal Maligno, ma tutto è sottoposto, alla fine, al giudizio di Cristo, Re giusto e misericordioso. Egli ci lascia liberi, ma non ci lascia soli: pur correggendoci quando cadiamo, non smette mai di amarci e, se lo vogliamo, di risollevarci, perché possiamo riprendere con gioia il cammino”.

La conclusione

Al termine di questa Eucaristia, i giovani portoghesi affideranno i simboli della Giornata Mondiale della Gioventù ai giovani coreani: la Croce e l’Icona di Maria Salus Populi Romani. Anche questo è un segno: un invito, per tutti noi, a vivere e portare il Vangelo in ogni parte della terra, senza fermarci e senza scoraggiarci, rialzandoci dopo ogni caduta e non smettendo mai di sperare, come dice il Messaggio di questa Giornata: “Quanti sperano nel Signore camminano senza stancarsi”. Teniamo gli occhi fissi su Gesù, sulla sua Croce, e su Maria, nostra Madre: così, anche nelle difficoltà, troveremo la forza di andare avanti, senza temere le accuse, senza bisogno dei consensi, contenti di essere per tutti, nell’amore, testimoni di verità.

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