Alla vigilia della partenza per la Lituania, prima tappa della visita apostolica che lo verrà impegnato nei Paesi Baltici fino a martedì, Papa Francesco è tornato ad intervenire sulla situazione della Chiesa cilena scossa dallo scandalo abusi. Il Santo Padre ha infatti rimosso dal loro incarico monsignor Carlos Eduardo Pellegrin Barrera, vescovo di San Bartolomé de Chillan e monsignor Cristian Enrique Contreras Molina, vescovo di San Felipe. Il Papa ha accettato le dimissioni dei due presuli, coinvolti nelle indagini su alcuni casi di abusi, ed ha nominato al loro posto due amministratori apostolici. Le dimissioni dei due erano arrivate lo scorso maggio insieme a quelle di tutti i vescovi cileni nel corso dell'incontro straordinario a Roma con il pontefice argentino.
Le indagini
Monsignor Barrera era stato indagato nel 2011 a seguito di una mail anonima inviata da un presunto suo ex allievo che denunciava di aver subito abusi dal presule. Su monsignor Molina, invece, sarebbe aperta un'indagine per “crimini contro l'ordine della famiglia, la moralità pubblica e l'integrità sessuale” affidata alla procura della Repubblica di San Felipe.
Santa Marta
Inoltre, questa mattina a Santa Marta Papa Francesco ha celebrato la santa messa ripercorrendo la chiamata di San Matteo nell'omelia consueta. Riferendosi al passato di detestato esattore delle tasse dell'apostolo, il Santo Padre ha detto: “Nella vita della Chiesa, tanti cristiani, tanti santi sono stati scelti dal più basso“. Papa Francesco ha invitato a riflettere sulla conversione di Matteo: “Non si vestì di lusso, ma ha lavorato tutta la vita per il Vangelo“. Un aspetto importante da ricordare perchè: “Quando l’Apostolo dimentica le sue origini e incomincia a fare carriera, si allontana dal Signore e diventa un funzionario; che fa tanto bene, forse, ma non è Apostolo. Sarà incapace di trasmettere Gesù; sarà un sistematore di piani pastorali, di tante cose; ma alla fine, un affarista. Un affarista del Regno di Dio, perché ha dimenticato da dove era stato scelto”. Papa Francesco, da quest'episodio, ha voluto insistere su quello che sembra essere il “cavallo di battaglia” del suo pontificato, la misericordia: “La misericordia di Dio cerca tutti, perdona tutti. Soltanto, ti chiede di dire: “Sì, aiutami”. Soltanto quello”.