Chiesa Cattolica

Le geoeconomia di papa Francesco

L’economia globale secondo Francesco. L’agenzia missionaria vaticana Fides ha pubblicato un’approfondita analisi di Victor Gaetan che per National Catholic Register e Foreign Affairs si occupa di questioni internazionali. “Negli ultimi 75 anni, nessuna organizzazione multilaterale ha sfidato l’ordine centrato sugli Stati Uniti del secondo dopoguerra. Fino ad oggi, con il BRICS+ – afferma Gaetan-. L’alleanza geopolitica ed economica nota come BRICS, prende il nome dalle iniziali dei suoi Paesi fondatori originari. Brasile, Russia, India e Cina hanno stretto un legame nel 2006, aggiungendo il Sudafrica nel 2010. Ora l’alleanza si sta espandendo. Quest’anno si sono aggiunti quattro nuovi membri: Egitto, Etiopia, Iran ed Emirati Arabi Uniti (EAU). L’Arabia Saudita sta ancora riflettendo su un invito”. I BRICS+ sono una potente alleanza con una popolazione complessiva di circa 3,5 miliardi di persone, pari al 45% di tutti gli abitanti della Terra. Controlla il 30% del petrolio mondiale (mentre gli Stati Uniti ne controllano il 2,1%). Il gruppo allargato comprenda circa il 28% dell’economia globale. Tuttavia, i membri si sentono emarginati dalle potenze occidentali che controllano le tradizionali organizzazioni multilaterali. Il presidente brasiliano Lula ha visitato la Nuova Banca di Sviluppo (NDB), con sede a Shanghai, uno dei risultati tangibili dei BRICS.

Foto di Coronel Gonorrea su Unsplash

L’economia di Francesco

“La Banca, in quanto impresa, ha delle caratteristiche che sicuramente possono interessare Papa Francesco – osserva Gaetan-. Essa è decisamente coinvolta in progetti a beneficio dell’ambiente, progetti che si autofinanziano con i loro stessi benefici. Inoltre, BRICS+ sfida i confini regionali e culturali. L’espansione riunisce Paesi di molte regioni (America Latina, Europa, Asia, Africa e Medio Oriente) e diversi contesti culturali e religiosi, ossia cattolici (Brasile), ortodossi (Etiopia e Russia), indù (India), confuciani (Cina) e musulmani (Egitto, Iran ed Emirati Arabi Uniti)”. Si tratta di una risposta collaborativa a un sistema internazionale diventato altamente punitivo, in cui le sanzioni economiche sono utilizzate come armi di guerra politica. “Bisogna sempre allargare lo sguardo per riconoscere un bene più grande che porterà benefici a tutti noi”, ha scritto Papa Francesco nell’Evangelii Gaudium.

Foto di Josh Eckstein su Unsplash

Poliedro

L’esortazione apostolica include una efficace immagine-simbolo di unità globale, una unità in cui ogni cultura mantiene la propria autonomia pur contribuendo al tutto. E cioè l’immagine del poliedro. “Il modello non è la sfera, che non è superiore alle parti, dove ogni punto è equidistante dal centro e non vi sono differenze tra un punto e l’altro. Il modello è il poliedro, che riflette la confluenza di tutte le parzialità che in esso mantengono la loro originalità. Sia l’azione pastorale sia l’azione politica cercano di raccogliere in tale poliedro il meglio di ciascuno. Lì sono inseriti i poveri, con la loro cultura, i loro progetti e le loro proprie potenzialità. Persino le persone che possono essere criticate per i loro errori, hanno qualcosa da apportare che non deve andare perduto. È l’unione dei popoli, che, nell’ordine universale, conservano la loro peculiarità. E’ la totalità delle persone in una società che cerca un bene comune che veramente incorpora tutti” (Evangelii Gaudium). Il BRICS+ incarna un mondo multipolare, in cui le differenze nazionali rafforzano l’unità.

Giacomo Galeazzi

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