“Nata nel 1946 sulle ceneri della seconda guerra mondiale, la vostra Associazione ha contribuito alla rinascita e allo sviluppo dell’economia nazionale. L’uso delle tecnologie ha accresciuto le possibilità del settore, ma è importante che non finiscano per sostituire la fantasia dell’uomo, creato a immagine e somiglianza di Dio. Le macchine replicano, anche con una rapidità eccezionale, mentre le persone inventano”. Lo ha sottolineato, stamattina, Papa Francesco, ricevendo in udienza, nell’Aula Paolo VI, le Delegazioni della Confartigianato. “Le vostre attività valorizzano l’ingegno e la creatività umana”.
Il Papa a Confartigianato: “Le macchine replicano, voi inventate”
“L’uso delle tecnologie ha accresciuto le possibilità del settore, ma è importante che non finiscano per sostituire la fantasia dell’uomo, creato a immagine e somiglianza di Dio. Le macchine replicano, anche con una rapidità eccezionale, mentre le persone inventano!”. Lo ha affermato papa Francesco ricevendo oggi in udienza nell’Aula Paolo VI le Delegazioni della Confartigianato. Presente all’udienza anche il presidente nazionale Marco Granelli. Il Pontefice ha ricordato che “in questi decenni l’artigianato ha conosciuto notevoli trasformazioni, passando dalle piccole botteghe ad aziende che producono beni e servizi anche su larga scala”. E ha sottolineato che “le vostre attività valorizzano l’ingegno e la creatività umana”.
“Gli artigiani continuano l’opera creatrice di Dio”
Secondo Francesco, in particolare, “il lavoro manuale rende partecipe l’artigiano dell’opera creatrice di Dio. Fare non equivale a produrre. Mette in gioco la capacità creativa che sa tenere insieme l’abilità delle mani, la passione del cuore e le idee della mente. Le vostre mani sanno realizzare moltissime cose che vi rendono collaboratori di Dio”. Per il Papa, inoltre, “l’artigiano ha uno sguardo originale sulla realtà. Ha la capacità di riconoscere nella materia inerte un capolavoro prima ancora di realizzarlo. Quello che per tutti è un blocco di marmo, per l’artigiano è un elemento di arredo; quello che per tutti è un pezzo di legno, per un artigiano è un violino, una sedia, una cornice! L’artigiano arriva prima di tutti a intuire il destino di bellezza che può avere la materia. E questo lo avvicina al Creatore”.
“Artigiani di fraternità”
E questo anche a dispetto del fatto che “il consumismo ha diffuso una brutta mentalità: la mentalità dell”usa e getta’”. Ma “voi artigiani ci aiutate ad avere occhi diversi sulla realtà, a riconoscere il valore e la bellezza della materia che Dio ha messo nelle nostre mani”. Il Pontefice ha sottolineato ancora che “i prodotti che escono dalle vostre attività camminano per il mondo intero e lo abbelliscono, rispondendo ai bisogni della gente. L’artigianato è una strada per lavorare, per sviluppare la fantasia, per migliorare gli ambienti, le condizioni di vita, le relazioni”. “Per questo mi piace pensarvi anche come artigiani di fraternità”, ha aggiunto. “Le vostre mani, i vostri occhi, i vostri piedi siano segno di un’umanità creativa e generosa. E il vostro cuore sia sempre appassionato della bellezza – ha concluso –. Grazie per il bene che realizzate”.
Fonte: Ansa