Istituita una Commissione Pontificia di “verifica e applicazione” nelle Chiese d’Italia della riforma varata sei anni fa sul processo canonico per le cause di dichiarazione di nullità del matrimonio. Il Papa lo ha deciso con un Motu Proprio [qui il testo integrale, ndr] consegnato al Tribunale della Rota Romana.
La Commissione sarà presieduta da mons. Alejandro Arellano Cedillo, Decano del Tribunale della Rota Romana. “Compito della Commissione sarà constatare e verificare la piena ed immediata applicazione della riforma del processo di nullità matrimoniale nelle summenzionate Chiese particolari”, spiega il Papa.
Un processo più breve sulla nullità delle nozze
Nella riforma varata dal Papa nel settembre 2015, con il Motu Proprio “Mitis Iudex Dominus“, Francesco introduceva una forma di processo più breve sulla nullità delle nozze, nei casi in cui questa sia “sostenuta da argomenti particolarmente evidenti”.
Tra questi: mancanza di fede, brevità della convivenza, aborto procurato per impedire la procreazione, il permanere di una relazione extraconiugale. Giudice di questi processi, aveva stabilito il Papa già sei anni fa, è il vescovo.
La Commissione di verifica dovrà non solo verificare ma anche “suggerire” alle Chiese in Italia “quanto si ritenga opportuno e necessario per sostenere e aiutare il proficuo prosieguo della riforma – stabilisce Papa Francesco -, di modo che le Chiese, che sono in Italia, si mostrino ai fedeli madri generose, in una materia strettamente legata alla salvezza delle anime, così come è stato sollecitato dalla maggioranza dei miei Fratelli nell’Episcopato nel Sinodo straordinario sulla Famiglia”.
Al termine del suo ufficio, la Commissione istituita presso la Rota elaborerà una dettagliata relazione circa il suo operato e su quanto riscontrato nell’applicazione del Motu proprio “Mitis Iudex”.