Un’occasione per “camminare insieme” come “popolo di Dio in Australia lungo le vie della storia verso un rinnovato incontro con Cristo Risorto nella potenza dello Spirito Santo”. Così in un messaggio letto dal nunzio, mons. John Baptist Itaruma, Papa Francesco definisce il Concilio plenario della Chiesa cattolica australiana che ha preso il via domenica. I lavori del Concilio sono fruibili in streaming, primo evento del genere in questo Paese in 84 anni.
Sono riuniti per una settimana 278 membri tra vescovi, sacerdoti, rappresentanti degli ordini religiosi e laici, per discutere 16 questioni su diversi temi. Seguiranno nove mesi di discussione nella Chiesa, che si concluderanno con un altro Concilio plenario il prossimo luglio.
In un messaggio a firma del cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, Papa Francesco “prega affinché il Concilio sia un’occasione di grazia per l’ascolto reciproco e il discernimento spirituale, improntato alla profonda comunione con il Successore di Pietro”. “In questo processo conciliare, la Chiesa in Australia è sfidata ad ascoltare la voce del Spirito e per testimoniare la perenne verità del Vangelo e per sviluppare nuove e espressioni creative della carità evangelica”.
I lavori dell’assemblea del Concilio plenario dell’Australia
Sono cominciati il 3 ottobre (il 4 in Italia) i lavori della prima assemblea del Concilio plenario della Chiesa cattolica dell’Australia. Fino al 10 ottobre 280 rappresentanti di diocesi, comunità, ordini religiosi e minoranze di vario tipo, si incontrano ogni giorno on line, insieme o divisi in gruppi di lavoro, secondo un programma quotidiano che comincia sempre con la celebrazione dell’Eucaristia e procede con tre sessioni di lavoro.
“Durante questo Concilio plenario, anche noi cerchiamo di ricostruire la Chiesa di Cristo”, ha detto questa mattina nell’omelia il vescovo di Sandhurst e vicepresidente del Concilio, mons. Shane Mackinlay, riferendosi alla figura di San Francesco, “e di rispondere così in modo molto concreto al ripetuto appello di Papa Francesco di diventare una Chiesa più sinodale: una Chiesa impegnata a camminare insieme nell’ascolto reciproco, nell’ascolto del grido della terra e del grido dei poveri, soprattutto nell’ascolto dello Spirito Santo; una Chiesa che dia testimonianza della visione cristiana di comunità, partecipazione, solidarietà e corresponsabilità”.
Questo momento assembleare arriva dopo la fase dell'”ascolto e dialogo”, che nel 2018 ha coinvolto oltre 220mila persone attorno alla domanda: “Che cosa chiede Dio alla Chiesa in Australia?”. C’è stata poi la fase dell'”ascolto e del discernimento”, nel 2019, in cui è nato il “documento di lavoro”, base del confronto assembleare di questi giorni. Dopo le assemblee (la seconda è prevista per l’inizio di luglio 2022) un documento conclusivo, che dovrà essere votato dai vescovi, delineerà le linee di azione future della Chiesa cattolica australiana.