Il Papa: “Il Buon Pastore trova in noi la bellezza che non vediamo”

Papa Francesco

Foto © VaticanMedia

La domenica del Buon Pastore è un momento di particolare riflessione sulla condizione dell’uomo e del cristiano. Perché, come dice Gesù per tre volte, “il buon pastore dà la propria vita per le pecore”. Un’immagine che risponde alla figura stessa che, al tempo di Gesù, si celava dietro questo mestiere. Il quale, come ricordato da Papa Francesco durante la riflessione del Regina Caeli, non era solo tale ma “era tutta una vita: non si trattava di avere un’occupazione a tempo, ma di condividere le intere giornate, e pure le nottate, con le pecore, di vivere – vorrei dire – in simbiosi con loro”. Gesù stesso afferma di essere colui che conosce il suo gregge, perché così è il Signore.

La guida del gregge

Egli è il pastore che chiama per nome ognuno di noi e che, “quando ci smarriamo, ci cerca finché ci ritrova. Di più: Gesù non è solo un bravo pastore che condivide la vita del gregge; Gesù è il Buon Pastore, che per noi ha sacrificato la vita e, risorto, ci ha dato il suo Spirito”. L’immagine ci mostra dunque una guida ma, al tempo stesso, qualcuno che “pensa a ciascuno di noi, e ci pensa come all’amore della sua vita. Pensiamo a questo: io per Cristo sono importante, Lui mi pensa, sono insostituibile, valgo il prezzo infinito della sua vita. E questo non è un modo di dire: Lui ha dato veramente la vita per me, è morto e risorto per me”. E questo perché, in ognuno di noi, “trova una bellezza spesso non vediamo”.

Le braccia del Buon Pastore

Molte persone, messe alla prova dalla vita, finiscono per ritenersi inadeguate o addirittura sbagliate. E spesso perché, molte volte, “si pensa che il nostro valore dipenda dagli obiettivi che riusciamo a raggiungere, dal successo agli occhi del mondo, dai giudizi degli altri! E quante volte si finisce per buttarsi via per cose da poco”. Quest’oggi, invece, “Gesù ci dice che noi per Lui valiamo tanto e sempre. E allora, per ritrovare noi stessi, la prima cosa da fare è metterci alla sua presenza, lasciarci accogliere e sollevare dalle braccia amorevoli del nostro Buon Pastore”.

Damiano Mattana: