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Papa Benedetto XVI rompe il silenzio

Benedetto XVI definisce una “totale insensatezza” volerlo coinvolgere nel dibattito sull’ammissione alla comunione dei divorziati risposati che si è svolto nell’ultimo Sinodo. Anche perché “ai fedeli è perfettamente chiaro chi è il vero papa”. Lo dice alla Frankfurter Allgemeine, in un colloquio pubblicato sull’edizione domenicale del giornale. Ma premesse e distinguo a parte, nell’intervista entra nel merito del dibattito sulla famiglia appena iniziato con il Sinodo straordinario voluto da Francesco. E soprattutto “parla”, dopo aver scelto al momento delle sue dimissioni una vita in clausura che si sta rivelando diversa da quella che più di qualcuno poteva immaginare. E ogni messaggio che invia ha un suo peso specifico all’interno della Chiesa e fuori.

A 87 anni si muove senza bastone nella sua casa, la Mater Ecclesiae in Vaticano, le sue risposte sono pronte e precise. E’ anche in uscita un nuovo volume, il quarto, della raccolta dei suoi scritti. Il punto è che nel 1972, il professore di teologia Joseph Ratzinger, in uno scritto «Sulla questione dell’indissolubilità del matrimonio» si era espresso in termini possibilisti sulla riammissione all’eucarestia dei divorziati risposati; in alcuni casi particolari, aveva scritto Ratzinger, la riammissione poteva essere «coperta dalla tradizione».

Invece nella ripubblicazione, Ratzinger ha preferito riformulare le conclusioni e ribadire quel che ha affermato da cardinale e poi da Papa, ossia l’intangibilità della dottrina sull’indissolubilità del matrimonio, con quanto ne consegue in tema di ammissione alla comunione. Una posizione che appare lontana dalla spinta riformista che l’attuale Pontefice sembra voler imprimere al dibattito interno alla Chiesa.
La revisione del testo – spiega il Papa emerito – è stata decisa in agosto, alcuni mesi prima del sinodo, e non contiene «niente di nuovo». Al riguardo, Ratzinger ricorda l’insegnamento di Giovanni Paolo II, « ed io stesso, da prefetto della congregazione per la dottrina della fede, ho scritto cose assai più radicali».

Fatto sta che il dibattito nel Sinodo non ha indotto Benedetto XVI a rimettere mano al testo prima della pubblicazione, anzi le tesi formulate sono rimaste ben fissate nella loro ferma aderenza alla dottrina tradizionale. Ma questo non vuol dire chiusura totale; Ratzinger ricorda che i divorziati risposati non devono essere esclusi dalla vita della Chiesa; ad esempio, secondo Benedetto, devono poter fare da padrini e madrine nel battesimo.

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