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Il Papa: “Basta con la violenza: due Stati per Israele e Palestina”

Papa Francesco lancia un nuovo appello alla pace, chiedendo che tutte le Nazioni si impegnino in questa direzione: "Aiutiamo le popolazioni in piena crisi umanitaria"

“Seguo nella preghiera e con preoccupazione, anche dolore, le notizie giunte nelle ultime sull’aggravamento della situazione in Israele a causa dell’intervento dell’Iran”. Ancora una volta, Papa Francesco tiene uno sguardo attento sull’evoluzione della situazione in Medio Oriente, invitando le parti in causa a cercare di intraprendere la via della ragione, piuttosto che quella delle armi e della violenza. Da qui, un nuovo “accorato appello affinché si fermi ogni azione che possa alimentare una spirale di violenza, col rischio di trascinare il Medio Oriente in un conflitto bellico ancora più grande”.

Non solo. Il Santo Padre ribadisce come nessuno debba “minacciare l’esistenza altrui. Tutte le Nazioni si schierino dalla parte della pace e aiutino israeliani e palestinesi a vivere in due Stati, fianco a fianco, in sicurezza. È loro profondo e lecito desiderio, loro diritto: due Stati vicini“. Un cessate il fuoco, ha ricordato il Papa, è inoltre necessario per “percorrere le vie del negoziato” e aiutare “le popolazioni precipitate nella catastrofe umanitaria. Basta con la guerra, gli attacchi, la violenza. Sia dialogo e sia la pace”.

Il Regina Caeli del Papa

Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Oggi il Vangelo ci riporta alla sera di Pasqua. Gli apostoli sono riuniti nel cenacolo, quando da Emmaus tornano i due discepoli e raccontano il loro incontro con Gesù, «ciò che era accaduto lungo la via e come lo avevano riconosciuto nello spezzare il pane» (Lc 24,35). E mentre esprimono la gioia della loro esperienza, il Risorto appare a tutta la comunità. Gesù arriva proprio mentre stanno condividendo il racconto dell’incontro con Lui. Riflettiamo su questo, sull’importanza di condividere la fede.

Ogni giorno siamo bombardati da mille messaggi. Parecchi sono superficiali e inutili, altri
rivelano una curiosità indiscreta o, peggio ancora, nascono da pettegolezzi e malignità. Sono notizie che non servono a nulla, anzi fanno male. Ma ci sono anche notizie belle, positive e costruttive, e tutti sappiamo quanto fa bene sentirsi dire cose buone, e come stiamo meglio quando ciò accade. Ed è bello pure condividere le realtà che, nel bene e nel male, hanno toccato la nostra vita, così da aiutare gli altri.

Eppure c’è una cosa di cui spesso facciamo fatica a parlare. Si tratta, paradossalmente, della più bella che abbiamo da raccontare: il nostro incontro con Gesù. Ciascuno di noi potrebbe dire tanto in proposito: non facendo da maestro agli altri, ma condividendo i momenti unici in cui ha percepito il Signore vivo e vicino, che accendeva nel cuore la gioia o asciugava le lacrime, che trasmetteva fiducia e consolazione, forza ed entusiasmo, oppure perdono, tenerezza, pace. È importante condividere questo in famiglia, nella comunità, con gli amici. Così come fa bene parlare delle ispirazioni buone che ci hanno orientato nella vita, dei pensieri e dei sentimenti scaturiti quando ci siamo messi alla presenza di Dio, e anche degli sforzi e delle fatiche che facciamo per capire e per
progredire nella via della fede, magari pure per pentirci e tornare sui nostri passi.

Se lo facciamo, Gesù, proprio come è successo ai discepoli la sera di Pasqua, ci sorprenderà e renderà ancora più belli i nostri incontri e i nostri ambienti. Proviamo allora a ricordare, adesso, un momento forte della nostra vita di fede, un incontro decisivo con Gesù. E chiediamoci: ne ho mai parlato con qualcuno? Ne ho mai fatto dono con semplicità ai familiari, ai confratelli, alle persone care e a quelle che frequento? E infine: sono
interessato, a mia volta, ad ascoltare dagli altri ciò che hanno da dirmi sul loro incontro con Cristo? La Madonna ci aiuti a condividere la fede per rendere le nostre comunità sempre di più luoghi di incontro con il Signore.

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