Papa ai giovani: “Andate controcorrente, scommettete sulla famiglia”

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Nel Vangelo ci sono alcune giovani “pronte e attente”, mentre altre sono “distratte e addormentate”. Ai giovani che hanno perso vigore il Signore rivolge l’invito: “Ragazzo, dico a te, alzati!”. L'invito di Gesù Cristo riecheggia nell'Esortazione apostolica post-sinodale di Papa Francesco “Christus vivit”, il cui contenuto è stato reso noto oggi ed alcuni stralci sono stati riportati da Vatican News.

Giovani in missione

Il Pontefice, nel secondo capitolo, affronta il tema della giovinezza di Gesù, invitando a non pensare che “Gesù fosse un adolescente solitario (…). Il suo rapporto con la gente era quello di un giovane che condivideva tutta la vita di una famiglia ben integrata nel villaggio”, “nessuno lo considerava un giovane strano o separato dagli altri”. Ecco quindi che la pastorale giovanile dovrebbe tener conto di questi aspetti della giovinezza di Gesù “per non creare progetti che isolino i giovani dalla famiglia e dal mondo, o che li trasformino in una minoranza selezionata e preservata da ogni contagio”. Servono invece “progetti che li rafforzino, li accompagnino e li proiettino verso l’incontro con gli altri, il servizio generoso, la missione”. Essere giovani, per il Vescovo di Roma, significa essere Chiesa. Egli infatti invita a chiedere al Singore “che liberi la Chiesa da coloro che vogliono invecchiarla, fissarla sul passato, frenarla, renderla immobile. Chiediamo anche che la liberi da un’altra tentazione: credere che è giovane perché cede a tutto ciò che il mondo le offre” mimetizzandosi con gli altri. “No. È giovane quando è sé stessa”

Sessualità e famiglia

Papa Bergoglio non evita di affrontare la questione dei molti giovani che rifiutano la Chiesa, considerandola “fastidiosa e perfino irritante”, a causa anche di ragioni comprensibili, scrive il Papa, come “gli scandali sessuali ed economici; l’impreparazione dei ministri (…) il ruolo passivo assegnato ai giovani all’interno della comunità cristiana; la fatica della Chiesa di rendere ragione delle proprie posizioni dottrinali ed etiche di fronte alla società”. Per il Santo Padre, i giovani “non vogliono vedere una Chiesa silenziosa e timida, ma nemmeno sempre in guerra”. Un tema preminente è quello della morale sessuale. Francesco osserva che “in un mondo che enfatizza esclusivamente la sessualità, è difficile mantenere una buona relazione col proprio corpo e vivere serenamente le relazioni affettive”. E che anche per questo la morale sessuale è spesso causa di “incomprensione e di allontanamento dalla Chiesa” percepita “come uno spazio di giudizio e di condanna”. Il Papa ricorda quindi che la sessualità è un dono e “ha due scopi: amarsi e generare vita”. Egli sostiene che “i giovani sentono fortemente la chiamata all’amore e sognano di incontrare la persona giusta con cui formare una famiglia”. Nonostante tutte le difficoltà, il Santo Padre assicura ai giovani che “vale la pena scommettere sulla famiglia (…). Credere che nulla può essere definitivo è un inganno (…) vi chiedo di essere rivoluzionari, vi chiedo di andare controcorrente (…), sì, in questo vi chiedo di ribellarvi a questa cultura del provvisorio, che, in fondo, crede che voi non siate in grado di assumervi responsabilità, crede che voi non siate capaci di amare veramente (…). Io ho fiducia in voi, per questo vi incoraggio a scegliere il matrimonio”. 

“Reagire contro la xenofobia”

Il Papa invita i giovani ad andare controcorrente anche per essere “missionari coraggiosi”, testimoniando ovunque il Vangelo con la propria vita. Testimonianza che, al giorno d'oggi, non può che avvenire anche attraverso il mondo giovanile, il quale tuttavia – specifica il Pontefice – “è anche un territorio di solitudine, manipolazione, sfruttamento e violenza” dove trova spazio cyberbullismo, diffusione della pornografia, sfruttamento delle persone a scopo sessuale o attraverso il gioco d’azzardo, circolazione di notizie false che fomentano l’odio. L'invito del Papa è anche ad occuparsi dei giovani migranti. “In alcuni Paesi di arrivo – scrive – i fenomeni migratori suscitano allarme e paure, spesso fomentate e sfruttate a fini politici. Si diffonde così una mentalità xenofoba“. Di qui il suo appello ai giovani di non assecondare chi li vorrebbe mettere contro altri giovani. Piuttosto, secondo Papa Bergoglio, quelle dei migranti sono “storie di incontro tra persone e tra culture: per le comunità e le società in cui arrivano sono una opportunità di arricchimento e di sviluppo umano integrale di tutti

Sogni e vocazioni

Opportunità, per la Chiesa, di riformarsi sono anche le denunce degli abusi effettuati da membri del clero. Francesco esprime gratitudine “verso coloro che hanno il coraggio di denunciare il male subìto”. Per la Chiesa, con l’aiuto dei giovani, questo momento oscuro “può essere davvero un’opportunità per una riforma di portata epocale, per aprirsi a una nuova Pentecoste”. Così ai giovani Francesco ricorda che “c’è una via d’uscita” in tutte le situazioni dolorose e che ci sono tanti giovani che, specie all’interno di una vita comunitaria, ce l’hanno fatta a non cadere nelle trappole e a mantenersi liberi vivendo la propria giovinezza come “un tempo di donazione generosa, di offerta sincera” di sé. Ed anche tempo di discernimento, il quale richiede “spazi di solitudine e di silenzio” per capire che strada prendere. Spunto che offre anche una riflessione sul lavoro. “È vero che non puoi vivere senza lavorare e che a volte dovrai accettare quello che trovi – afferma il Vescovo di Roma – ma non rinunciare mai ai tuoi sogni, non seppellire mai definitivamente una vocazione”. Quest'ultima, può essere anche al sacerdozio. “Perché escluderlo? Abbi la certezza che, se riconosci una chiamata di Dio e la segui, ciò sarà la cosa che darà pienezza alla tua vita”. Infine l'invito del Papa ai giovani: “La Chiesa ha bisogno del vostro slancio, delle vostre intuizioni, della vostra fede… E quando arriverete dove noi non siamo ancora giunti, abbiate la pazienza di aspettarci.”

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