Papa Francesco sarĆ nella Repubblica Democratica del Congo dal 2 al 5 luglio prossimi.Ā Mons. TimothĆ©e Bodika Mansiyai ĆØ l vescovo di Kikwit. Diocesi situata nella parte centro-occidentale del Paese africano. In un colloquio con Aiuto alla Chiesa che Soffre il presule racconta come i cattolici si stanno preparando alla visita del Pontefice.
Il Papa in Congo
A trentasette anni dalla seconda visita di san Giovanni Paolo II, unSuccessore di Pietro metterĆ piede nella Repubblica Democratica del Congo. “Quando ĆØ stata resa pubblica la notizia della visita del Papa, siamo rimasti entusiasti. Questo ĆØ San Pietro che viene da noi. Viene come Pastore. Per confermarci nella fede. E ci sentiamo benedetti dalla sua visita“, sottolinea monsignor Bodika alla fondazione pontificia. Per i cattolici questo ĆØ un momento di grande gioia. E c’ĆØ molta curiositĆ . Soprattutto per chi non conosce il Papa. In vista della visita, i vescovi ne sottolineano la dimensione spirituale. E vogliono che la popolazione comprenda il senso del viaggio apostolico. a questo scopo “recitiamo la preghiera di preparazione alla visita del Santo Padre al termine di ogni Messa”, spiega il vescovo. Alla guida della diocesi di Kikwit dal 2016.
Conflitti da superare
Sono molteplici e complessi i conflitti nella nazione africana. Perduranti difficoltĆ hanno afflitto il secondo fra i piĆ¹ grandi Paesi del continente. Il messaggio principale di Papa Francesco sarĆ quello della riconciliazione. Osserva il presule: “Il Papa viene a dirci: ‘Congolesi, riconciliatevi!’. La Repubblica Democratica del Congo ĆØ un Paese enorme e molto ricco. Ma c’ĆØ una sofferenza diffusa nella societĆ . Il Papa viene da noi in un momento molto travagliato della vita del nostro Paese. Per esempio sarĆ a Goma. Dove c’ĆØ molta tensione. Ci sono gruppi armati che diffondono il terrore per motivi egoistici. Anche se ĆØ la parte piĆ¹ ricca del Paese”.