“La pandemia ha messo sotto gli occhi di tutti le priorità sbagliate del nostro mondo. Non abbiamo mascherine. Ma c’è denaro per armi e altri strumenti di guerra”, sottolinea il cardinale Luis Antonio Tagle. Il prefetto della congregazione per l’evangelizzazione dei popoli è intervenuto a “Toccare le ferite del mondo. Credere al tempo della pandemia”. Il webinar, riferisce Fides, è stato organizzato dal Festival Francescano. Dall’Editrice Missionaria Italiana. E dall’Antoniano di Bologna.
Le evidenze della pandemia
“La pandemia ha messo in evidenza altri tipi di malattie. Che esistevano già in precedenza. E cioè la mancanza di fratellanza e le barriere che separano i ricchi e i poveri- osserva il porporato filippino-. C’è chi può accedere ai più alti livelli di studi e di istruzione. E chi non ha neanche la possibilità di aprire un libro. C’è chi può andare nei migliori ospedali. E chi non ha a disposizione neanche il paracetamolo. Certamente il Covid-19 ha esasperato tutto ciò. Pensiamo alle disposizioni sanitarie più semplici. Come lavarsi le mani o vivere distanziati. In molte parti del mondo non c’è acqua. E vi sono famiglie di 6-7 persone che vivono in spazi ristretti”.
Ferite
Il cardinale Tagle descrive le ferite di questo tempo di pandemia. Rileggendole secondo una prospettiva di speranza. “Vi sono tanti tipi di ferite causate dalle nostre scelte sbagliate. Autoinflitte- puntualizza il responsabile di Propaganda Fide-. Ci sono ferite causate dall’esterno. Da altre persone. Da sistemi e strutture di indifferenza e disuguaglianza”. E invece “nessuno cammina da solo. Nessuno soffre da solo. Nessuno muore da solo. Questa è la medicina: Cristo Gesù. Da qui nascono le ferite dell’amore. I volontari. Gli infermieri. Le suore. I vescovi. I laici. Erano e sono pronti ad essere contagiati. Entrando nei posti pericolosi. Dimostrano di essere pronti a farsi ferire dall’amore. Dalla solidarietà. Quando una persona ama, è pronta ed essere ferita”.