Pakistan, la difesa della vita all’ospedale cattolico di Hyderabad

Una missione di compassione e misericordia verso i malati terminali

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Foto di Syed Bilal Javaid su Unsplash

Ponte solidale con il Pakistan. “La missione è un’immensa opera di misericordia, sia spirituale che materiale”. Citano Papa Francesco i medici e gli infermieri del St. Elizabeth Hospital, ospedale cattolico a Hyderabad, nel Pakistan meridionale, che porta avanti un pionieristico programma di cure palliative domiciliari, dedicato ai malati terminali. Un unicum per il Pakistan. Il programma viene descritto in un rapporto inviato all’agenzia missionaria vaticana Fides da padre Robert McCulloch. Missionario australiano di San Colombano. Vice-presidente del Consiglio di amministrazione dell’ospedale che si prende cura in media di  circa 60 malati terminali  al mese. “E’ una immensa opera di misericordia“, riferisce il missionario. “In Pakistan, i pazienti terminali sono considerati puramente come un costo dalla cultura ospedaliera. La loro malattia non viene alleviata. E spesso sono le famiglie ad accollarsi le spese, altissime, per cercare una cura o un sollievo dal dolore”, spiega padre McCulloch.

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Bandiera del Pakistan (© Unsplash)

Missione-Pakistan

Già nel 2005 il Consiglio di amministrazione del St. Elizabeth Hospital iniziò a discutere la necessità di avviare cure palliative domiciliari per i malati terminali a Hyderabad. Città di quattro milioni di  abitanti nel Sudest del paese. Questo programma “visionario” si è poi realizzato, dando la possibilità di “manifestare compassione e misericordia in modo pratico e straordinario in Pakistan“. “Al St. Elizabeth Hospital, siamo convinti che la migliore e unica risposta alla violenza sia la compassione”, sottolinea il missionario. Il team di cure palliative è composto da quattro infermieri uomini, un’infermiera donna e un medico. La maggior parte dei pazienti assistiti sono musulmani. Ma vi sono anche cristiani e indù. Un aspetto importante del servizio di cure palliative domiciliari del St. Elizabeth è che “esso facilita l’armonia interreligiosa attraverso il ministero premuroso di infermieri cristiani che si recano nelle case di persone di fedi diverse. E richiedono spesso anche il supporto spirituale di ministri di culto musulmani, cristiani e indù“. Per questo servizio il 24 ottobre prossimo nella capitale Islamabad l’ospedale verrà insignito di un riconoscimento internazionale, il “Multicultural Achievement Award 2024“. L’ospedale è stato fondato nel 1958 grazie al contributo dei missionari di san Colombano in Pakistan. E ora appartiene giuridicamente alla diocesi cattolica di  Hyderabad.