Senza riforme in Pakistan i diritti delle minoranze svaniscono. Spetta al governo federale e a quelli provinciali colmare le “lacune nella governance”. E affrontare “i gravi problemi che le minoranze affrontano in Pakistan”. Il cristiano Naveed Anthony è membro dell’Assemblea provinciale del Sindh. All’agenzia missionaria vaticana Fides riferisce i problemi nel campo dell’occupazione per le minoranze religiose. “La disposizione di riservare la quota del 5% dei posti va implementata. Il governo deve approntare strutture educative. Ed educare le comunità emarginate. In modo che possano soddisfare i criteri di ammissibilità. Per usufruire di posti di lavoro dignitosi”. L’obiettivo è garantire l’uguaglianza dei diritti. La libertà religiosa. E la tolleranza religiosa. Come stabilisce la Costituzione del Pakistan.
Pakistan senza tutele
Il governo, quindi, deve introdurre tutele legali e amministrative. Per proteggere le minoranze dalle violazioni dei diritti umani. Adottare misure serie per fermare le conversioni religiose forzate. Prevenire l’uso improprio delle leggi sulla blasfemia. Assegnare il 5% di posti di lavoro alle minoranze religiose. Sono tra le richieste avanzate nella conferenza pubblica organizzata a Karachi. Dall’organizzazione non governativa (ong) “Voice for Justice”. In occasione della Giornata nazionale delle minoranze. Afferma il portavoce dell’Ong, Ilyas Samuel: “Chiediamo tutele legali e amministrative. Vogliamo realizzare il Pakistan promesso dal fondatore del Pakistan Muhammad Ali Jinnah. Dove tutti hanno libertà e uguali diritti”.