PAKISTAN, LA “LAUDATO SÌ” VERRÀ DIVULGATA CON L’AIUTO DEI MUSULMANI

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“Laudato sì”, la seconda enciclica di papa Bergoglio che tratta del rispetto dell’ambiente – il titolo riprende il Cantico delle Creature di san Francesco d’Assisi – “Avrà presto una versione in lingua urdu (l’idioma locale) e i lavori di traduzione inizieranno questa settimana”. Lo rivela padre Liam O’Callaghan, della Società di San Colombano per le missioni estere. “A differenza di precedenti encicliche – nota padre O’Callaghan –, che erano spesso in tono accademico rivolto solo alla Chiesa, la ‘Laudato sì’ ha uno stile accessibile, che la rende leggibile e fruibile per tutti”. Il sacerdote, coordinatore di Justice Peace and Integrity of Creation (Jpic), spiega: “Abbiamo in programma di tradurre l’enciclica in collaborazione con l’Istituto teologico per i laici, su mandato della Conferenza episcopale del Pakistan. Attraverso seminari e corsi, vorremmo cercare di diffondere il più possibile la lettera, e le questioni che solleva, nelle diocesi, nelle parrocchie e nelle diverse istituzioni del Paese”.

Tuttavia, sarà un processo lungo e potrebbero volerci anche tre mesi. “È importante – aggiunge il missionario di San Colombano – rendere la ‘Laudato sì’ disponibile nella lingua del posto, l’urdu, poiché crediamo che possa avere un impatto significativo sull’opera di protezione dell’ambiente”. Inoltre la ‘Laudato sì’ – afferma il missionario di origini irlandesi, in Pakistan da circa 15 anni – è di grande ispirazione e spero riesca a sensibilizzare le persone su queste importanti tematiche”. “Abbiamo anche intenzione di lavorare da una prospettiva più interreligiosa”. In effetti, sottolinea padre Liam, “vi sono alcuni gruppi musulmani che già lavorano su questioni ambientali, come il cambiamento climatico, con cui siamo in contatto. Lavorando insieme, si possono ottenere una maggiore efficacia e una maggiore opera di sensibilizzazione”.

Milena Castigli: