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Pakistan, l’accusa di blasfemia come arma contro i cristiani

Libertà su cauzione per tre cristiani accusati di blasfemia

In Pakistan l’accusa di blasfemia è da sempre usata come un’arma crudele contro le minoranze religiose. Qualcosa però sembra cambiare, pur lentamente. La Corte Suprema del Pakistan ha concesso la libertà su cauzione a tre cristiani accusati di blasfemia. Sono sei i cristiani accusati di blasfemia ai quali è stata concessa la libertà su cauzione nel 2022.Pakistan

Segnale in Pakistan

Joseph Jansen presiede la ong “Voice for Justice”. L’attivista per i diritti umani ha accolto con favore la decisione della Corte Suprema. Ma, dichiara all’agenzia missionaria vaticana Fides, “nutriamo ancora serie preoccupazioni per l’uso improprio delle leggi sulla blasfemia. Utilizzate per prendere di mira persone innocenti”. E aggiunge Joseph Jansen: “Risultano notevoli  anche le osservazioni del giudice Qazi Faez Isa che si è espresso contro la discriminazione. E contro l’ingiustizia compiuta sulla base delle leggi sulla blasfemia. Il giudice ha cercato di evidenziare la questione delle false accuse”. Ashiknaz Khokhar è un cristiano e attivista per i diritti umane. Commenta: “I tre sono per ora liberi. Però è stato un periodo terribile per loro. Il procedimento non è ancora concluso. Il governo e la Corte Suprema devono lavorare anche per la loro protezione. E per garantire giustizia a tutti i cittadini. Di qualsiasi religione“.

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