Missione in Pakistan. Sono i catechisti a trainare la Chiesa. Tra persecuzioni religiose e miseria. “I catechisti svolgono un ruolo importante nella missione evangelizzatrice della Chiesa. Nella nostra diocesi molti dei nostri catechisti percorrono lunghe distanze. Per visitare piccole comunità remote. Il loro ministero è essenziale. Per preservare e per insegnare la fede cattolica ai fedeli. Per far sentire loro la vicinanza della Chiesa. Facciamo ogni sforzo possibile per sostenere 112 catechisti in servizio nella diocesi. E, con senso di gratitudine, abbiamo pensato di sostenere i catechisti anziani e in pensione. E le vedove dei catechisti in pensione. A dirlo all’agenzia missionaria vaticana Fides è il vescovo Indrias Rehmat.
Il Vangelo in Pakistan
Il presule guida la diocesi di Faisalabad, nel Punjab pakistano. La Chiesa locale distribuisce sussidi in denaro. Aiuti alimentari. E anche capi di bestiame per l’allevamento. A 30 catechisti anziani e in pensione. E alle loro famiglie. Contribuendo al loro sostentamento quotidiano. Afferma monsignor Rehmat: “Ho sentito fortemente il bisogno di apprezzare e di esprimere gratitudine ai nostri catechisti. Dopo che Papa Francesco ha pubblicato la sua Lettera Apostolica ‘Antiquuum Ministerium’ con l’istituzione del ministero del catechista”.
Interpretazioni errate
“Le sfide nel ministero dei catechisti aumentano di giorno in giorno– sottolinea il vescovo-. Vi è la rapida crescita di pastori e comunità di altre confessioni. Che creano loro piccole chiese e ministeri auto-assegnati. Vi sono interpretazioni errate della fede. Presenti anche su Internet. E sui social network. Inoltre, con la crescente inflazione, è sempre più difficile far fronte alle spese. E ai bisogni primari delle famiglie. Spesso i nostri catechisti sono costretti a svolgere un doppio lavoro per vivere. Ciò sottrae tempo alle visite pastorali alle familiari. Per soddisfare i bisogni spirituali dei fedeli“.