L’impegno salesiano per i giovani del Paskistan. Nelle campagne del Punjab pakistano, riferisce l’agenzia missionaria vaticana Fides, sono molte le famiglie di agricoltori, che vivono di quello che producono, con il solo reddito agricolo e con molti figli. Queste famiglie, cristiane e musulmane, sono accomunate dalla sfida della povertà e dal non potersi permettere di pagare l’istruzione dei figli, in special modo delle ragazze, culturalmente discriminate e spesso impossibilitate a completare la loro istruzione o ad avere una formazione professionale. E’ questa la situazione che hanno incontrato i missionari Salesiani quando, 25 anni fa, sono approdati nella regione centrale del Pakistan e hanno deciso di aprire una missione. E’ nata così quella che oggi è una istituzione molto apprezzata nel territorio, molto richiesta da ragazzi e ragazze, come racconta oggi il primo sacerdote salesiano ordinato in Pakistan, padre Noble Lal, 48 anni, direttore della Scuola tecnica professionale di Don Bosco. Aperto a Lahore nel 2000, l’istituto ha formato oltre 8.000 ragazzi e ragazze in 25 anni di attività e di servizio al gioventù, in un paese dove si registrano anche sacche consistenti di analfabetismo, specialmente nelle aree rurali.
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Salesiani in Pakistan
Nell’istituto di Lahore, che si avvale di docenti, volontari, cooperatori salesiani, vi sono padre Noble Lal e fratel Piero Ramello, salesiano coadiutore italiano, missionario giunto dal Piemonte. I religiosi operano in una realtà chenegli anni si è strutturata e che ora funziona a pieno regime: la Don Bosco Educational Society offre servizi educativi sia nell’istruzione scolastica (New Don Bosco Higher Secondary School), sia nell’istruzione tecnica (Don Bosco Technical Centre). Nel complesso si Lahore, dove non mancano le tipiche strutture del progetto educativo di Don Bosco, come il teatro e il campo da gioco, “sono attivi diversi programmi di formazione professionale in base alle esigenze della comunità, tutti tesi per affrontare il problema della disoccupazione tra i giovani“, racconta il salesiano. Il progetto globale “Don Bosco Education” in Pakistan intende raggiungere le comunità emarginate nelle aree remote. Le tasse scolastiche richieste dai Salesiani sono basse, perché la maggior parte delle famiglie dei ragazzi che frequentano l’istituto sono molto povere e c’è bisogno di sostegno o di borse di studio per completare il percorso di istruzione o la formazione professionale, che mira a far diventare membri indipendenti della società. L’istituto offre formazione in metallurgia, lavori elettrici, falegnameria e settore automobilistico.