Pagine Facebook, libri pubblicati a suo nome, persone che si presentano come suoi collaboratori quando in realtà non lo sono. E’ lo sfogo di Padre Amorth all’Ansa, alla quale ha dichiarato che in troppi usano il suo nome impropriamente.
“Vengo sempre più a conoscenza che un numero crescente di persone, sacerdoti e laici, si presenta sulla stampa e in Internet come se si trattasse di miei stretti collaboratori”, ha dichiarato il padre esorcista, specificando che questi, in realtà, “sono pochissimi e fidati, non si presentano in pubblico né si fanno pubblicità profittando della mia persona, ma vivono in estrema riservatezza e discrezione”.
“Invito, quindi, a diffidare di chiunque si presenti come fosse da me autorizzato e a diffidare anche di siti che si presentano come da me gestiti o di pubblicazioni attribuite a me, ma da me mai esplicitamente autorizzate né conosciute, se non dopo la loro realizzazione”, spiega il sacerdote che pratica il suo ministero nella diocesi di Roma.
Padre Amorth ha spiegato di essere venuto a conoscenza di casi in cui qualcuno si è presentato come suo stretto collaboratore e invece “sono persone incontrate solo per un colloquio e per una benedizione e che hanno chiesto infine di fare una fotografia con me o una ripresa video ponendo poi tali foto e video su Internet, per accreditarsi come miei collaboratori, mentre in realtà non lo sono; mi hanno anche attribuito parole che non ho mai detto. Talvolta sono stati pubblicati anche libri, a me attribuiti, ma che io non ho mai direttamente contribuito a scrivere e di cui sono venuto a conoscenza solo a pubblicazione avvenuta”.
In altri casi, ha aggiunto l’esorcista, “vi sono pagine Facebook che io non ho mai curato e di cui non sono responsabile e nelle quali non si nega chiaramente la mia paternità. Si è anche verificata spesso la divulgazione di dichiarazioni a me attribuite, ma che in realtà io non ho mai fatto o che sono state presentate in maniera distorta o estrapolate dal contesto generale del discorso da me fatto. Così perdevano il loro significato. Anche catechesi o ritiri di preghiera, da me diretti in alcune case, sono stati talvolta strumentalizzati, per incassi personali, e posti poi su Internet per accreditare o pubblicizzare il gruppo che mi aveva invitato”.
“Mi giunge voce anche di associazioni caritative che portano il mio nome e che si presentano come da me fondate o approvate, di cui io ero invece del tutto ignaro. Dichiaro che i miei stretti collaboratori, che sono pochissimi e fidati, non si presentano in pubblico né si fanno pubblicità profittando della mia persona, ma vivono in estrema riservatezza e discrezione”, conclude padre Amorth.