Appello per gli ostaggi del terrorismo jihadista. “Non dimentichiamoli. Probabilmente fanno parte delle vittime di serie B di un conflitto di serie B. Ma davanti a Dio non ci sono figli di serie B. Viviamo un tempo di zoom e reportage quotidiani sulla guerra in Ucraina. Aiutiamo l’opinione pubblica a non considerare nessuno ostaggio di serie B”. A lanciare l’appello attraverso l’agenzia missionaria vaticana Fides è padre Pierluigi Maccalli. Il sacerdote della Società per le Missioni Africane (SMA) stato tra le mani di quelle stesse organizzazioni jihadiste dal 17 settembre 2018 al 9 ottobre 2020.
Nelle mani de terrorismo
Padre Maccalli esorta a mantenere vivo il ricordo di queste persone. “E’ fondamentale non dimenticare gli ‘anonimi’- sottolinea il missionario-. Sono vittime di violenza e di sequestri da parte del terrorismo jihadista che imperversa nel Sahel“. I nomi di alcuni dei sequestrati “danno un volto e una storia a popolazioni locali che sono oggi ostaggio di sopraffazioni“. Tra loro Christopher Botha, sudafricano. Don Joël Yougbaré, burkinabè. Del quale non si hanno notizie dal 17 marzo 2019. E Don Joel Yougbaré, parroco di Djibo, in Burkina Faso. “Non l’ho mai incontrato- racconta padre Maccalli-. Ho saputo del suo sequestro solo dopo il mio rilascio. Ho potuto telefonare al suo vescovo monsignor Laurent Dabiré, per dirgli tutta la mia solidarietà“.