La “Madonnina“, la statua dorata alta 9 metri che poggia su un piedistallo di 18, è uno dei simboli della storia recente di Roma. Fu collocata sul colle di Monte Mario come compimento di un voto popolare, fatto durante la Seconda Guerra mondiale, promosso dagli Orionini e incoraggiato da Pio XII, per il quale si raccolsero oltre un milione di firme. La liberazione di Roma avvenne il 4 giugno 1944 quando, tra lo stupore di tutti, l'esercito tedesco lasciò la capitale incrociandosi con quello alleato che vi entrava, senza alcuna forma di violenza. I documenti storici documentano quanto è avvenuto, ma la modalità con cui avvenne la liberazione, rapida e pacifica, fece pensare a una speciale protezione di Maria.
A compimento del voto, nel 1953, fu posta sulla cima di Monte Mario la bella statua della “Salus Populi Romani“, opera dello scultore ebreo Arrigo Minerbi, protetto e salvato dalla comunità orionina del quartiere Appio.
Per rinnovare l'omaggio e la gratitudine alla Madonna, oggi alle ore 18,30 presso il Centro Don Orione, in via della Camilluccia, si terrà le festa della Madonnina di Monte Mario. Si comincerà con una breve processione fino al Piazzale della Madonnina, accompagnati dalla Bandra Città di Fiano Romano. La Messa, celebrata alle 19 nel suggestivo scenario di verde del piazzale, sarà presieduta dall'arcivescovo Ilson de Jesus Montanari, segretario della Congregazione per i Vescovi. Al termine, è previsto l'atto di affidamento e l'omaggio floreale alla Madonna: una grande corona di fiori sarà recata sulla torretta, ai piedi della statua. La festa si prolungherà con la possibilità di gustare gastronomia casereccia, musica e lo scenario di Roma dall'alto. Una tradizione ormai cara ai romani che accorrono a festeggiare e ringraziare la Madonnina proprio il 4 giugno di ogni anno (anche se quest'anno la festa è stata anticipata al 2 giugno).
Lo stesso Papa Benedetto XVI, visitando la Madonnina il 24 giugno 2010, sottolineò come: “La Madonnina – come amano chiamarla i romani – nel gesto di guardare dall'alto i luoghi della vita familiare, civile e religiosa di Roma, protegga le famiglie, susciti propositi di bene, suggerisca a tutti desideri di cielo. 'Guardare al cielo, pregare, e poi avanti con coraggio e lavorare. Ave Maria e avanti!' – esortava san Luigi Orione“.
“Alla Madonna fu promessa un'opera di culto e un'opera di carità – spiega il parroco don Flavio Peloso – Per questo la Congregazione accettò già durante la guerra di occuparsi di Orfani e Mutilatini nei due grandi edifici di Via della Camilluccia, che ospitavano attività per la Gioventù Italiana del Littorio. E appena possibile innalzò la grandiosa statua della Madonna”.