Non ci sarà nessun evento Lgbt all’interno della Cattedrale cattolica di Den Bosch, in Olanda. Lo ha deciso il vescovo della diocesi, mons. Gerard de Korte, a seguito delle polemiche innescate dall’iniziativa, avallata in un primo momento, di ospitare una celebrazione ecumenica con esponenti protestanti e partecipanti al Gay Pride che sfilerà per le strade della città sabato prossimo, 24 giugno.
La celebrazione ecumenica
Come riportato da “In Terris”, il vescovo aveva autorizzato il rettore della Cattedrale, don Geertjan van Rossem, ad ospitare questa celebrazione nel luogo simbolo del cattolicesimo a Den Bosch. Alcuni organi d’informazione locale riportavano anche che mons. de Korte sarebbe stato presente all’evento e che avrebbe impartito una benedizione ai partecipanti prima dell’inizio del corteo. Circostanza, quest’ultima, che non era stata né confermata né smentita dal portavoce della diocesi.
La “retromarcia” del Vescovo
Giovedì scorso, tuttavia, il presule ha reso pubblica la decisione di annullare l’autorizzazione. Nella sua lettera, mons. de Korte non nasconde di aver trascorso “uno dei momenti più difficili della sua vita” a causa delle polemiche sorte a seguito della notizia della celebrazione ecumenica in Cattedrale che avrebbe dato avvio al Gay Pride. Ma ha aggiunto che il turbamento tra i sacerdoti e i fedeli, lo avrebbe indotto a tornare sui propri passi.
Le reazioni di protestanti e gruppi Lgbt
La celebrazione ecumenica si terrà comunque, ma in una chiesa protestante, su iniziativa dell’esponente luterana Erica Scheenstra, la quale ha definito “deludente” la retromarcia del vescovo de Korte. All’iniziativa presenzierà anche il rettore cattolico van Rossem. Gli organizzatori del Gay Pride hanno ringraziato la Scheenstra ma hanno definito la mancata celebrazione nella Cattedrale cattolica “un’occasione d’oro” che è stata persa.