Oggi nella parrocchia Sacra Famiglia a Taipei si sono svolti i funerali del noto teologo cinese Padre Aloysius Berchmans Chang, chiamato affettuosamente Father ABC. Nato nel 1929 a Suzhou, in Cina continentale, è entrato nella compagnia di Gesù nel 1946, ha studiato teologia a Roma laureandosi nel 1966, poco dopo la fine del Concilio Vaticano II, ed è morto domenica 15 marzo all’età di 86 anni.
Il responsabile della biblioteca dove l’uomo, ormai in pensione, si recava a consultare libri, lo ricorda come “una persona onestissima e amichevole”, nonché “autore di più di 60 libri”. E prosegue dicendo che dopo aver effettuato gli studi in Europa e nelle Filippine, nel 1967 era tornato a Taiwan, dove “aveva iniziato a insegnare e a scrivere libri per diffondere la nuova teologia tra il pubblico semplice, le parrocchie e i nuovi cristiani”. Ma lo ricorda anche uno dei suoi più cari amici, padre Mark Fang, il quale afferma che “non c’era un altro scrittore più prolifico e un altro teologo che sapesse collaborare e coinvolgere i colleghi come padre Chang – e prosegue – gli dobbiamo tantissimo”, infatti negli anni settanta ha posto le basi per le lezioni di teologia che vengono portate avanti ancora oggi.
In particolare sono due i suoi libri molto usati e divenuti famosi nella comunità cinese: “The inspiration of Scripture”, in cui presentava in maniera semplice ma dettagliata le basi della rivelazione cristiana, e “Chinese meditation”, che affrontava il tema della preghiera e della meditazione a partire dalla cultura della dinastia Song, comparandola con lo stile più occidentale. “Era una persona molto semplice, la sua camera era quasi vuota, quando pubblicava un libro lo donava alla biblioteca, dove faceva ricerca e scriveva le sue nuove opere. Era laborioso e in contatto con la gente reale, non scriveva per il gusto di pubblicare e non insegnava per il gusto di far sentire la sua voce. Il suo scopo era sempre quello di venire incontro ai problemi e alle situazioni reali” dice padre Luciano Morra, per molti anni suo superiore di comunità.