Papa Francesco rivolge un nuovo appello alla comunità internazionale per le sofferenze del Medio Oriente e per i cristiani e le minoranze religiose vittime di violenze, “particolarmente in Siria e in Iraq”. In una lettera al patriarca copto di Alessandria in Egitto, scritta in occasione della giornata dell’amicizia coptocattolica, che si celebra nel terzo anniversario del fraterno incontro svoltosi in Vaticano nel 2013 a quarant’anni da quello tra Paolo VI e Shenouda III, Bergoglio ricorda le “grandi difficoltà” e le “situazioni tragiche” che stanno vivendo i credenti in molti Paesi.
“Possa – auspica il Papa – Dio nostro Padre dare pace e consolazione a tutti coloro che soffrono” nel Medio oriente e “in particolare in Iraq e Siria, e ispirare la comunità internazionale a rispondere con saggezza e giustizia a tale violenza senza precedenti”. Nella lettera, il Pontefice, oltre a fare il punto sul cammino ecumenico compiuto da copti e cattolici, sempre nella speranza di giungere un giorno a “rendere visibile (l’unità) nella mensa eucaristica comune”, volge lo sguardo al Medio Oriente, per il quale Tawadros ha mostrato la sua stessa preoccupazione, “specialmente – scrive Francesco – in Iraq e Siria, dove i nostri fratelli e sorelle e altre comunità religiose fronteggiano minacce quotidiane”. La lettera del Papa è richiamata con grande risalto dall’Osservatore Romano, che apre la prima pagina con il titolo “Vittime di una violenza inaudita”, pubblicando in quelle interne il testo integrale della lettera del Papa.
Inoltre, il Vaticano ha reso noto che i fondi, pari a 150 milioni di dollari, raccolti dalla Santa Sede a Expo Milano 2015 sono stati destinati dal Papa alla assistenza ai profughi in Giordania, con un progetto che sarà inaugurato ad Amman il 12 maggio, da mons. Segundo Tejado Muñoz, sottosegretario di Cor unum, che sarà in missione nella capitale giordana da domani al 13 maggio.