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“Nomadelfia realtà profetica”

Papa Francesco è da poco arrivato a Loppiano, la prima cittadella del Movimento dei Focolari, dopo la visita di circa un'ora e mezza a Nomadelfia, la comunità in provincia di Grosseto fondata da don Zeno Saltini, dove è stato accolto dal vescovo mons. Rodolfo Cetoloni, dal successore di don Zeno, don Ferdinando Neri, e dal presidente della comunità, Francesco Matterazzo. Il Papa al cimitero è rimasto in preghiera davanti alla tomba del fondatore, dopo aver ascoltato un brano del suo testamento. Poi ha deposto una pietra con il suo nome accanto a quelle lasciate dagli abitanti. Al “Poggetto” il Papa ha incontrato una famiglia della comunità ed ha affidato due bambini ad altrettanti nuclei familiari. Poi si è spostato verso la sala in cui ha incontrato altri membri della comunità e uno dei due bambini affidati ha chiesto e ottenuto di salire sulla papamobile. Il bambino ha 9 anni e si chiama Sebastiano. “E' stato il momento più bello della giornata” ha raccontato. I suoi genitori affidatari, Clara e Nazareno (a Nomadelfia non si usano i cognomi) hanno a loro volta raccontato che durante l'incontro il piccolo ha preso Francesco per un braccio chiedendogli di vedere la papamobile. Il S. Padre ha acconsentito e quando se l'è visto davanti all'auto ha detto ai genitori “Lasciatelo salire, fatelo venire”. Sebastiano saltava dalla gioia e i suoi genitori sono ovviamente felicissimi: “Siamo orgogliosi di lui, è un bambino speciale. Quello con il Papa è stato un incontro semplice, un'emozione indescrivibile“.

Nella sala don Zeno, tra le persone incontrate dal Papa, c'era anche Zaira, 90 anni, da 70 mamma di vocazione a Nomadelfia. “Sono venuto qui tra voi nel ricordo di Don Zeno Saltini e per esprimere il mio incoraggiamento alla vostra comunità da lui fondata” ha detto il S. Padre definendo Nomadelfia “una realtà profetica che si propone di realizzare una nuova civiltà, attuando il Vangelo come forma di vita buona e bella. Vi ringrazio tanto per il calore e il clima di famiglia con cui mi avete accolto – ha detto ancora – È stato un incontro breve ma carico di significato e di emozione; lo porterò con me, specialmente nella preghiera. Porterò i vostri volti: i volti di una grande famiglia col sapore schietto del Vangelo. La 'Legge della fraternità', che caratterizza la vostra vita, è stato il sogno e l'obiettivo di tutta l'esistenza di Don Zeno, che desiderava una comunità di vita ispirata al modello delineato negli Atti degli Apostoli. Vi esorto a continuare questo stile di vita – ha proseguito – mediante la vostra limpida testimonianza cristiana”. “Di fronte alle sofferenze di bambini orfani o segnati dal disagio – ha aggiunto – don Zeno comprese che l'unico linguaggio che essi comprendevano era quello dell'amore”. Per questo “seppe individuare una peculiare forma di società dove non c'è spazio per l'isolamento o la solitudine, ma vige il principio della collaborazione tra diverse famiglie, dove i membri si riconoscono fratelli nella fede”. Così a Nomadelfia “in risposta a una speciale vocazione del Signore, si stabiliscono legami ben più solidi di quelli della parentela”. Una visione profetica, ha detto ancora il Papa, che si traduce “nell'attenzione amorevole verso gli anziani“. 

Al termine della sua visita, Francesco ha ricevuto diversi doni dai membri della Comunità. I bambini della prescuola gli hanno donato un sasso bianco con il nome del Papa scritto sopra. I bambini e i ragazzi hanno donato al Papa il libro realizzato con foto e disegni, che ripercorrono il tragitto in Nomadelfia. Quando l'elicottero è decollato, i bambini hanno formato un grande cuore rosso con le loro magliette e accanto la scritta “Campagnatico saluta il Papa”

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