“Non c’è una salvezza soltanto per me. Se io capisco la salvezza così, sbaglio; sbaglio strada. La privatizzazione della salvezza è una strada sbagliata”. E’ quanto affermato da Papa Bergoglio durante l’omelia mattutina a Santa Marta. Il vescovo di Roma ha meditato sulla lettera agli Ebrei spiegando che il Salvatore è “la via nuova e viva” che dobbiamo seguire “secondo la forma che Lui vuole”. “Gesù – ha osservato – ci ha salvati tutti, ma non genericamente. Tutti, ma ognuno, con nome e cognome. E questa è la salvezza personale. Davvero io sono salvato, il Signore mi ha guardato, ha dato la sua vita per me, ha aperto questa porta, questa via nuova per me, e ognuno di noi può dire ‘Per me’”.
Il Pontefice ha sottolineato che, dopo aver compreso questo aspetto, c’è il pericolo di dimenticare che Dio ci ha salvato in un popolo. “Quando io sono in una parrocchia, in una comunità”, ha continuato, “devo chiedere a me stesso se io parlo, comunico la fede”, la speranza e la carità. Seguendo il consiglio “pratico” della lettera agli Ebrei il Papa ha invitato i fedeli a non disertare le riunioni, “come alcuni hanno l’abitudine di fare”. E poi, “quando noi siamo in una riunione”, “giudichiamo gli altri”, “c’è una sorta di disprezzo verso gli altri”. In tal modo, ha aggiunto il Santo Padre, si formano le “élites ecclesiali” che “pensano di essere buoni cristiani” ma invece “sono gruppetti che hanno privatizzato la salvezza”.