Nigeria, rapito un altro sacerdote cattolico nel sud del Paese: “Assalto alla Chiesa”

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Paura in Nigeria, grande stato dell’Africa occidentale – e il più popoloso del continente – affacciato sul Golfo di Guinea. Nel sud del Paese – lontano dagli attacchi terroristici di Boko Haram, concentrati a nord – è stato rapito un gesuita. Lo riporta l’Agenzia Fides. Si tratta di P. Samuel Okwuidegbe, gesuita nigeriano di 50 anni, che è stato prelevato da sconosciuti lo scorso 18 aprile sulla strada che collega Benin City a Onitsha.

La dinamica del rapimento

Secondo le informazioni raccolte da “La Croix”, p. Okwuidegbe si stava recando a guidare un ritiro a 150 km dal centro di spiritualità da lui diretto, dove vive insieme a 3 confratelli. La sua automobile è stata trovata dalla polizia senza nessuno a bordo abbandonata lungo la strada. Le forze dell’ordine nigeriane hanno immediatamente avviato le ricerche.

“In questo momento non abbiamo molti dettagli. È la prima volta da diversi anni che un sacerdote della nostra Compagnia di Gesù è vittima di un rapimento nella regione” ha detto p. Rigobert Kyungu Musenge, Segretario Regionale dei Gesuiti per l’Africa e il Madagascar che rivela che, insieme a p. Okwuidegbe, sono state rapite altre due persone. “Non pensiamo che sia stato rapito appositamente in quanto sacerdote” sottolinea. Ignote le motivazioni, ma si tratta probabilmente di un tentativo di estorsione di denaro e non di un atto terroristico.

I precedenti

Nel 2016 – riporta l’organo di informazione delle Pontificie Opere Missionarie – diversi sacerdoti cattolici sono stati rapiti in Nigeria nelle regioni del sud. Don Sylvester Onmoke, Presidente dell’Associazione dei preti diocesani della Nigeria ha qualificato “la recente ondata di rapimenti di sacerdoti e religiosi come un assalto alla Chiesa”.

Il caso più drammatico è quello di p. John Adeyi, Vicario Generale della diocesi di Otukpo, nello Stato nigeriano di Benue, rapito il 24 aprile del 2016, e i cui resti sono stati trovati due mesi dopo, il 22 giugno nella sua città natale. I suoi rapitori avevano chiesto un riscatto per la sua liberazione ma, nonostante la famiglia avesse consegnato la somma richiesta, il sacerdote non era stato liberato. Poi, la tragica scoperta: il sacerdote era già morto da tempo.