Lagos, sembra che si sia interrotta ogni possibilità di scambio con il gruppo islamista Boko Haram che lo scorso aprile ha rapito 219 studentesse di una scuola cattolica in Nigeria. Uno dei leader del movimento, Abubakar Shekau, ha negato l’esistenza di un accordo con il governo nigeriano e ha riferito che le ragazze rapite, per la stragrande maggioranza di fede cristiana, sono state costrette a sposare i loro sequestratori e a studiare il Corano, avrebbero “già imparato due capitoli” afferma l’esponente di Boko Haram.
Il messaggio diffuso smentisce il governo nigeriano che appena qualche giorno fa aveva sostenuto di aver raggiunto con il gruppo integralista un accordo per il cessate il fuoco e che gli islamisti erano pronti a rilasciare la ragazze. Al contrario nel filmato il leader della formazione islamica estremista nigeriana ribadisce che da “questa guerra non si torna indietro” e che c’è un altro ostaggio, un cittadino tedesco, rapito a luglio nello stato di Adamawa, nel nord-est della Nigeria. Intanto sul terreno si segnalano continui attacchi terroristi: ieri a Gombe, 10 persone sono morte per lo scoppio di un’autobomba e la settimana scorsa milizie integraliste hanno preso il controllo della cittadina di Mubi, facendo diverse razzie e devastazioni. Gruppi autonomi di civili hanno ucciso 41 membri di Boko Haram nella città di Biù.