Escalation di violenze anticristiane in Niger. Il boom di persecuzioni religiose si registra in due diocesi del martoriato paese africano. A lanciare l’allarme è padre Mauro Armanino. Sacerdote della Società per le Missioni Africane. All’agenzia missionaria vaticana Fides, denuncia gli attentati che persistono nei pressi della diocesi di Niamey. “E’ la prima volta che un ordigno esplosivo viene posizionato sulla strada che da Niamey porta al confine col Burkina Faso. Nell’esplosione sono stati registrati almeno tre morti e numerosi feriti. Di cui alcuni gravi. E’ andato distrutto anche un pick-up di militari che partivano per Makalondi. ll parroco e le religiose non hanno così potuto visitare. E consolare i numerosi fedeli della parrocchia di Makalondi. La celebrazione della prima domenica di Avvento è stata guidata dai catechisti e dagli animatori delle comunità.
Terrorismo in Niger
Le comunità cristiane dei villaggi sono particolarmente prese come bersaglio. La diocesi di Niamey opera per assicurare cibo e rette scolastiche. Agli alunni delle scuole elementari del settore di Makalondi e Torodi. A cento chilometri dalla capitale. Un convoglio militare francese è stato bloccato nella città di Kaya, in viaggio dalla Costa d’Avorio al Mali. I manifestanti protestano per il fallimento delle forze francesi nel contenimento del terrorismo.
Abbandono
Un sentimento anti-francese dal Mali si è esteso al Burkina Faso e al Niger. Si temono ulteriori prove per i contadini. E in modo particolare per le giovani e fragili comunità cristiane. Nell’altra zona della diocesi colpita, quella di Dolbel, è stato abbattuto un traliccio della telefonia mobile da parte dei gruppi armati. La paura cresce nella gente, che si sente ogni giorno un po’ più abbandonata. “Proprio adesso sembra essere giunto il momento di mettersi in piedi e alzare lo sguardo– sottolinea il missionario-. Vicina è la speranza della difficile strada che porta al confine”.