L’episcopato del Nicaragua: “Stiamo vivendo un altro Esodo”

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In Nicaragua la migrazione è un “nuovo Esodo” che impoverisce e dilania il Paese.  Sos all’agenzia missionaria vaticana del vescovo di Matagalpa. Afferma a Fides monsignor Rolando José Álvarez: “Tante famiglie sono disgregate da una migrazione che dissangua il Nicaragua. Ancora una volta i nicaraguensi soffrono la perdita dei nostri migliori fratelli. Uomini e donne. Intelligenti. Audaci. Creativi. Imprenditori. Lavoratori. Della campagna. E della città Giovani. E persino bambini che rappresentano il futuro della nostra patria. Partono carovane complete di fratelli. Nicaraguensi che non hanno trovato nel nostro Paese ciò di cui avevano bisogno per vivere con dignità. E che cercano, anche rischiando la vita, altri orizzonti. È un altro dolore nell’anima. La nostra anima ci fa male per così tanto dolore”.

In fuga dal Nicaragua

Aggiunge il presule: “Il Nicaragua sta vivendo un altro Esodo. Come popolo in cerca di un futuro migliore. Perché gli state chiuse le porte nella propria patria. Migranti. In cerca di asilo, esuli. Rifugiati. Prigionieri. Vogliamo stare insieme: il Nicaragua è di tutti. E tutti abbiamo il diritto di vivere in pace e in libertà. Nella giustizia e nella santità. Tutti come fratelli. Senza esclusioni. Senza nicaraguensi trattati come scarti“.

Appello

Di qui l’ appello dell’episcopato: “Vogliamo vivere senza periferie umane. Si fermi la spirale di violenza contro la famiglia. La famiglia nicaraguense non continui a disintegrarsi. Ogni famiglia, senza distinzione, è espressione della famiglia del Dio Uno e Trino“. Inoltre “il matrimonio è sempre aperto alla vita”, precisa monsignor Rolando José Álvarez. Quindi i figli sono la presenza, l’espressione, la manifestazione dell’amore della coppia che si è sposata”.

Paola Anderlucci: