La Chiesa si mobilita per pacificare il Nicaragua. La Commissione “Giustizia e Pace” dell’arcidiocesi di Managua esprime “profonda preoccupazione”. Per la disoccupazione. Per lo stato della vita. Per i bassi salari. Per l’aggravarsi della povertà che si vede in Nicaragua. Il messaggio si rivolge ai cattolici. E a tutte le persone di buona volontà. Cita nel titolo il versetto biblico “Io sono l’Alfa e l’Omega. Il Principio e la Fine. A chi ha sete darò gratuitamente acqua della fonte della vita” (Ap. 21,6).
Lo Spirito del Nicaragua
La Chiesa del Nicaragua ricorda che “lo Spirito di Vita ci accompagna sempre nelle difficoltà. I discepoli di Cristo affrontano le difficoltà della società in cui vivono. con rinnovata speranza. Grazie a questo Spirito”. Nella attuale situazione contrassegnata da problemi e difficoltà. Come riferisce l’agenzia missionaria vaticana Fides.
Emergenza ineguaglianza
La diocesi nicaraguense invita a trovare luce nelle parole di Papa Francesco. Espresse nella enciclica “Fratelli tutti”. Cioè “ci sono regole economiche che si sono rivelate efficaci per la crescita. Ma non per lo sviluppo umano integrale. La ricchezza è aumentata. Ma nell’ineguaglianza. E quindi quello che succede è che nascono nuove povertà” (numero 21).
Giustizia e Pace
Con preoccupazione, la Commissione “Giustizia e Pace” rileva: “In questo contesto vediamo aumentare la delinquenza comune. E la violenza istituzionalizzata. Accompagnata da leggi punitive. Che non risolvono questi problemi. E portano piuttosto a condanne selettive“. A Managua la cattedrale è stata visitata da Giovanni Paolo II nel febbraio 1996. Durante un viaggio apostolico in Centro e Sud America. Ecco le sue parole. “Voi avete voluto che questo tempio. Cuore dell’arcidiocesi di Managua. In cui venerate con devozione l’antica immagine del ‘Sangue di Cristo’. Giunta dalla Spagna più di tre secoli fa. Rappresenta Gesù che sulla croce offre al Padre tutto il suo sangue. E tutta la sua umanità”, disse Karol Wojtyla.