“La gente di Tor Bella Monaca è buona. Ha solo un difetto, lo stesso che avevano Gesù, Maria e Giuseppe: essere poveri, con la differenza che Giuseppe e Gesù avevano un lavoro, la gente di qui no”. Sono le parole di Papa Francesco nel corso della visita pastorale a Tor Bella Monaca, uno dei quartieri “difficili” della capitale. Al suo arrivo nel territorio parrocchiale ha compiuto una sosta nella chiesa di Santa Giovanna Antida, dove ha incontrato gli ammalati e i poveri assistititi dalle suore Missionarie della Carità. Lì ha incoraggiato i presenti affermando: “Il Signore è vicino a voi, mai ci abbandona anche quando siamo nelle difficoltà e ci vengono i lacrimoni… Gesù ha vissuto quel momento brutto sulla Croce. E anche Maria, la Madre mai ci lascia soli”.
Subito dopo ha raggiunto il campo sportivo per l’appuntamento coi bambini e i ragazzi del catechismo e quelli dei due centri diurni della parrocchia. “Soltanto va all’inferno quello che dice: ‘non ho bisogno di te, mi arrangio da solo’”, ha detto ai giovanissimi. Successivamente, nel teatro, ha incontrato il Consiglio pastorale e gli animatori. Per molti, ha osservato, “c’è la tentazione: il bisogno di dare da mangiare ai figli, ti mette alla prova. Questa è l’ingiustizia. La discriminazione è peccato grave. La gente buona è costretta a fare cose cattive. Il diavolo entra con l’alcol e la droga e ci spinge a fare cose cattive”. “Se tuo figlio ha fame e la società non ti aiuta – ha proseguito – puoi cadere nella rete dei cattivi che sfrutta il bisogno”. I mafiosi, ha aggiunto, “sfruttano la gente buona” e “la polizia prende loro e non i mafiosi”.
Il Santo Padre, rivolgendosi in particolare a quanti lavorano in un contesto difficile come quello del quartiere romano, ha fatto presente che “il primo comandamento pastorale è la vicinanza”. “C’è tanta ingiustizia – ha spiegato – ma fare manifestazioni politiche e poi andare a mangiare la pizza e la birra non serve. Serve la vicinanza e una carezza”. Infine il successore di Pietro ha presieduto la Messa nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Madre del Redentore. Nel corso dell’omelia ha evidenziato che non è possibile ingannare Gesù: “Non possiamo, davanti a Lui, fare finta di essere santi, e chiudere gli occhi, fare così, e poi portare una vita che non sia quella che Lui vuole. E Lui lo sa. E tutti sappiamo il nome che Gesù dava a questi di doppia faccia: ipocriti”.
“Se il tuo cuore non è giusto, se tu non fai giustizia, se tu non ami quelli che hanno bisogno dell’amore, se tu non vivi secondo lo spirito delle Beatitudini – ha ribadito – non sei cattolico. Sei ipocrita”. Il Pontefice ha sottolineato che “quando entriamo nel nostro cuore, noi troviamo cose che non vanno, che non vanno bene, come Gesù trovò nel Tempio quella sporcizia del commercio, degli affaristi. Anche dentro di noi ci sono sporcizie, ci sono peccati di egoismo, di superbia, di orgoglio, di cupidigia, di invidia, di gelosie… tanti peccati!”. “Voi sapete – ha domandato – qual è la frusta di Gesù per pulire la nostra anima? La misericordia. Aprite il cuore alla misericordia di Gesù!”.