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“Nel battesimo l’impegnativa carta d’identità del credente”

La festa del battesimo di Gesù invita ogni cristiano a fare memoria del proprio battesimo. Dimenticarlo significa esporsi al rischio di perdere la memoria di quello che il Signore ha fatto in noi, finendo per considerarlo solo come un fatto che è avvenuto nel passato”. Al contrario, quel sacramento “più che la tappa che scandisce sociologicamente l’iscrizione al registro della parrocchia, costituisce l’impegnativa carta d’identità del credente”. Così Papa Francesco, affacciandosi alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per la tradizionale preghiera dell’Angelus, ricordai ai tanti pellegrini che gremiscono piazza San Pietro l'importanza del sacramento del battesimo, e lo fa proprio nel giorno in cui la Chiesa celebra la Festa del Battesimo di Gesù, festa che conclude il Tempo di Natale. Il Pontefice fa notare come lo Spirito Santo sia stato l'artefice di questo sacramento: “Egli ci trasmette la tenerezza del perdono divino”, “ci apre gli occhi del cuore alla verità, tutta la verità” ma soprattutto “spinge la nostra vita sul sentiero della carità”

L'umiltà di Gesù

Il Pontefice, commentado il Vangelo del giorno, sottolinea “la grande umiltà di Gesù“: Egli, che non aveva peccato, si mette “in fila con i penitenti, per essere battezzato nelle acque del fiume”. “Così facendo ha manifestato ciò che abbiamo celebrato nel Natale“, ovvero la disponibilità di Gesù a immergersi nel fiume dell’umanità, a prendere su di sé le mancanze e le debolezze degli uomini, a condividere il loro desiderio di liberazione e di superamento di tutto ciò che allontana da Dio e rende estranei ai fratelli”. E aggiunge: “Dio mantiene la promessa di farsi carico della sorte dell’essere umano, e Gesù ne è il Segno tangibile e definitivo. Lui si è fatto carico di tutti noi, si fa carico di tutti noi, nella vita, nei giorni”. Il Papa poi poi l'accento sulla discesa dello Spirito Santo sul Cristo appena battezzato: “È lo Spirito l’artefice del battesimo di Gesù e anche del nostro battesimo. Lui cu apre gli occhi del cuore alla verità, a tutta la verità. Spinge la nostra vita sul sentiero della carità. Lui è il dono che il Padre ha fatto a ciascuno di noi nel giorno del nostro battesimo. Lui, lo Spirito, ci trasmette la tenerezza del perdono divino“.

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I compiti a casa

Il Papa chiede poi di fare “i compiti a casa”: “Io non posso farvi la domanda se voi ricordate il giorno del vostro battesimo, perché la maggioranza di voi eravate bambini, come me. Ma vi faccio un’altra domanda: voi sapete la data del vostro battesimo? Conoscete in quale giorno siete stati battezzati? Ognuno ci pensi. E se non conoscete la data o l’avete dimenticata, tornando a casa, chiedete alla mamma, alla nonna, allo zio, alla zia, al nonno, al padrino, alla madrina: quale data? E quella data dobbiamo sempre averla nella memoria, perché è una data di festa, è la data della nostra santificazione iniziale, è la data nella quale il Padre ci ha dato lo Spirito Santo che ci spinge a camminare, è la data del grande perdono. Non dimenticatevi, fate i compiti a casa”. Poi il consueto saluto: “A tutti auguro una buona domenica e un buon cammino nell’anno da poco iniziato, grazie alla luce che ci ha donato Gesù nel suo Natale. E per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!“. 

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