Bambini protagonisti in Vaticano per una doppia udienza con Papa Francesco che prima ha ricevuto il Piccolo Coro “Mariele Ventre”Ā dellāAntoniano di Bologna, in occasione del 60Ā° anniversario dello Zecchino dāOro, poiĀ i bambini in cura presso i reparti oncologici di alcuni ospedali italiani e delle zone terremotate del Centro Italia, coordinati dalla Fondazione “Contessa Lene Thun“. Questi ultimi erano presentiĀ con le delegazioni provenienti dall'Abbazia di Montevergine, che ha donato il presepe di Piazza San Pietro, e delle diocesi polacche da cui proviene il grande albero di Natale per il quale i piccoli pazienti hanno realizzato gli addobbi.
“Continuate il vostro cammino – ha detto il Papa ai giovani coristi –Ā cantate i valori autentici della vita e, mediante il canto, lodate e ringraziate Dio per tutto il bene che ci dona. In questo tempo di Avvento in preparazione al Santo Natale, le vostre canzoni che narrano lāevento della nascita di GesĆ¹ possano aiutare quanti vi ascoltano a comprendere lāamore e lo stupore di ciĆ² che avvenne a Betlemme duemila anni fa. Dio si ĆØ fatto Bambino per essere piĆ¹ vicino allāuomo di ogni tempo, dimostrandogli la sua infinita tenerezza”.
Durante la tradizionale udienza a quanti hanno contribuito alla realizzazione dell'albero di Natale e del presepe in Piazza S. Pietro il Papa si ĆØ rivolto direttamente agli autori degli addobbi: “Cari bambini, il mio grazie ĆØ rivolto soprattutto a voi. Nei vostri lavori avete trasferito i vostri sogni e i vostri desideri da innalzare al cielo e da far conoscere a GesĆ¹, che si fa bambino come voi per dirvi che vi vuole bene. Grazie per la vostra testimonianza, per aver reso piĆ¹ belli questi segni natalizi, che i pellegrini e i visitatori provenienti da tutto il mondo potranno ammirare. Grazie! Grazie! Questa sera, quando si accenderanno le luci del presepe e dellāalbero di Natale, anche i desideri che avete trasferito nei vostri lavori di decorazione dellāalbero saranno luminosi e visti da tutti. Grazie!”.
Francesco ha spiegato che “Ogni anno il presepe e lāalbero di Natale ci parlano col loro linguaggio simbolico. Essi rendono maggiormente visibile quanto si coglie nellāesperienza della nascita del Figlio di Dio. Sono i segni della compassione del Padre celeste” mentreĀ “nella semplicitĆ del presepio incontriamo e contempliamo la tenerezza di Dio, manifestata in quella del Bambino GesĆ¹. Il presepe, questāanno, realizzato nella tipica espressione dellāarte napoletana, ĆØ ispirato alle opere di misericordia” ed ĆØ “il luogo suggestivo dove contempliamo GesĆ¹ che, assumendo su di sĆ© le miserie dellāuomo, ci invita a fare altrettanto, attraverso azioni di misericordia”. Alla delegazione polacca il Papa si ĆØ rivolto ricordando che lāalbero “ĆØ segno della fedeĀ di quel popolo che, anche con questo gesto, ha voluto esprimere la propria fedeltĆ alla sede di Pietro”. “Il Natale del Signore – ha concluso il Pontefice – sia lāoccasione per essere piĆ¹ attenti alle necessitĆ dei poveri e di coloro che, come GesĆ¹, non trovano chi li accoglie”.