La voce degli ultimi

venerdƬ 8 Novembre 2024
17.4 C
CittĆ  del Vaticano

La voce degli ultimi

venerdƬ 8 Novembre 2024

Nagasaki, il grido del Papa contro l'indifferenza

Quel giorno, sul Calvario, molte voci tacevano, tante altre deridevano; solo quella del ladrone seppe alzarsi e difendere lā€™innocente sofferente: una coraggiosa professione di fede. Spetta ad ognuno di noi la decisione di tacere, di deridere o di profetizzare”. E' un messaggio chiaro quello che Papa Francesco lancia nella sua omelia della Santa Messa nello Stadio del Baseball di Nagasaki, pronunciata in occasione della SolennitĆ  di Cristo Re. Un invito, dalla cittĆ  devastata dal secondo ordigno atomico della storia umana e che “porta nella propria anima una ferita difficile da guarire, segno della sofferenza inspiegabile di tanti innocenti”, a ricordare le “vittime colpite dalle guerre di ieri ma che ancora oggi soffrono per questa terza guerra mondiale a pezzi“. Alzare la voce in una preghiera comune ed essere, come il buon ladrone,Ā “capaci di non tacere nĆ© deridere, ma di profetizzare con la propria voce un regno di veritĆ  e di giustizia, di santitĆ  e di grazia, di amore e di pace”.

Il grido del Calvario

Non ĆØ un cammino facile quello a cui il Santo Padre ci chiama dalle lontane terre d'Oriente. Sconfiggere la tentazione di sfuggire alla sofferenza attraverso lo scherno richiede un cuore saldo, affinchĆ© il Calvario, “luogo di smarrimento e di ingiustizia, dove lā€™impotenza e lā€™incomprensione sono accompagnate dalla mormorazione sussurrata e indifferente dei beffardi di turno davanti alla morte dellā€™innocente”, si trasformi “in una parola di speranza per tutta lā€™umanitĆ “. Ed ĆØ anche un incoraggiamento a rinnovare la propria fede: “Queste terre hanno sperimentato, come poche altre, la capacitĆ  distruttiva a cui puĆ² giungere lā€™essere umano. PerciĆ², come il buon ladrone, vogliamo vivere lā€™istante in cui poter alzare le nostre voci e professare la nostra fede a difesa e a servizio del Signore, lā€™Innocente sofferente”. Per questo, Papa Francesco ricorda l'esempio di san Paolo Miki e dei suoi compagni, “come pure le migliaia di martiri che segnano la vostra ereditĆ  spirituale. Sulle loro orme vogliamo camminare, sui loro passi vogliamo andare per professare con coraggio che lā€™amore dato, sacrificato e celebrato da Cristo sulla croce ĆØ in grado di vincere ogni tipo di odio, egoismo, oltraggio o cattiva evasione”.

Verso il Regno dei cieli

Ai fedeli di Nagasaki, il Santo Padre ricorda che “la nostra fede ĆØ nel Dio dei viventi. Cristo ĆØ vivo e agisce in mezzo a noi, guidandoci tutti alla pienezza della vita. ƈ vivo e ci vuole vivi… Se la nostra missione come discepoli missionari ĆØ di essere testimoni e araldi di ciĆ² che verrĆ , essa non ci permette di rassegnarci davanti al male e ai mali, ma ci spinge a essere lievito del suo Regno dovunque siamo: in famiglia, al lavoro, nella societĆ ; ci spinge ad essere una piccola apertura in cui lo Spirito continua a soffiare speranza tra i popoli”. E' la meta comune il Regno dei cieli ma non solo per il domani: “La imploriamo e iniziamo a viverla oggi, accanto allā€™indifferenza che circonda e fa tacere tante volte i nostri malati e disabili, anziani e abbandonati, rifugiati e lavoratori stranieri: tutti loro sono sacramento vivo di Cristo, nostro Re”.

ARTICOLI CORRELATI

AUTORE

ARTICOLI DI ALTRI AUTORI

Ricevi sempre le ultime notizie

Ricevi comodamente e senza costi tutte le ultime notizie direttamente nella tua casella email.

Stay Connected

Seguici sui nostri social !

Scrivi a In Terris

Per inviare un messaggio al direttore o scrivere un tuo articolo:

Decimo Anniversario