“Salvate i pazienti Covid dal boicottaggio dei medici”. Appello dei cattolici in Myanmar. Mentre nella Chiesa cattolica si stava avviando il processo per aprire un nuovo ospedale cattolico. Il Myanmar National Catholic Hospital a Than Lyn, Yangon. Il progetto, riferisce Fides, è promosso dai vescovi birmani. E si propone di convertire in nosocomio il Seminario maggiore cattolico. Situato a Than Lynn. L’edificio era stato confiscato dal precedente governo militare nel 2002. Ed è stato recentemente restituito alla Chiesa. Attualmente è parte del contributo della Chiesa al governo e ai cittadini del Myanmar nell’emergenza. Il Seminario, infatti, viene già utilizzato come centro di trattamento per pazienti Covid-19. E come alloggio per il personale sanitario e i volontari impegnati nel combattere la pandemia.
Myanmar, Chiesa in campo contro il Covid
L’iniziativa sociale della Chiesa ha riscosso grande apprezzamento dalle autorità e dalla comunità civile. Il piano è trasformarlo definitivamente in un moderno ospedale. Grazie a un progetto finanziato con donatori esteri. In Myanmar varie iniziative non violente si registrano per esprimere il dissenso verso il colpo di stato militare dei giorni scorsi. Tra queste iniziative, i medici di diverse regioni stanno pensando di organizzare una campagna di disobbedienza civile e di boicottaggio. Questo movimento, riferisce Fides, invita ad abbandonare gli ospedali pubblici. In una campagna che sta trovando dibattito e appoggio sui social media.
A Yangon mobilitazione cattolica
Di fronte a questo possibile scenario, Joseph Kung Za Hmung, laico cattolico birmano, spiega il senso del no cristiano. Direttore del giornale birmano “Gloria News Journal“, con sede a Yangon, spiega a Fides: “Vorrei far notare un’altra preoccupazione che riguarda le persone che soffrono di pandemia di Covid-19 in Myanmar. Molti pazienti affetti da coronavirus e altri malati si affidano ai servizi medici negli ospedali. Vorrei rivolgere, insieme con altri fedeli cattolici, un appello ai medici del Myanmar. Perché continuino a prestare servizio negli ospedali pubblici per assistere e curare i pazienti di tutte le malattie. In particolare i pazienti affetti da Covid-19 che hanno bisogno urgente di cure. Dare tali cure non significa supportare il colpo di stato militare. Ma prestare attenzione alle vittime della pandemia. In modo che non vengano abbandonate“.