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Mons. Yazlovetskyi: “Impegnarsi in tutti i modi per spegnere il fuoco della guerra”

Il vescovo ausiliare di Kiev ha lanciato un sentito appello per la pace ai leader mondiali riuniti a Monaco

Il vescovo ausiliare di Kiev e presidente di Caritas-Spes Ucraina, mons. Oleksandr Yazlovetskyi, ha lanciato un sentito appello per la pace ai leader riuniti a Monaco.

L’appello alla pace

“A coloro che possono influire in qualche modo sui processi politici e conoscono le ingiustizie e il terrore della guerra, ed hanno la volontà di cercare la pace, voglio dire che Dio ci sta dando una chance. Ma le possibilità non durano in eterno e possono spegnersi prima di poter agire e cambiare qualcosa. Sembra di essere arrivati al punto in cui Dio ci sta dando una chance per finire questa guerra e spegnere questo fuoco. Chiedo allora di non sprecare queste occasioni e di impegnarsi in tutti i modi possibili per spegnere il fuoco della guerra insieme”.  È l’appello da Kiev ai leader mondiali di mons. Oleksandr Yazlovetskyi, vescovo ausiliare di Kiev e presidente di Caritas-Spes Ucraina alla luce delle trattative negoziali in corso tra Stati Uniti e Russia e in vista della Conferenza di Monaco che si apre oggi in Germania.

L’importanza della speranza

Siamo le persone più interessate che si arrivi presto alla fine di questa guerra”, dice il vescovo. “Non ho mai incontrato una persona, tra civili o militari, che dica che bisogna continuare. Tutti sperano e pregano che questa guerra finisca. Ma finisca con una pace giusta”. E aggiunge: “Da una parte quindi abbiamo speranza ma nello stesso tempo abbiamo paura perché vogliamo che questa guerra non solo finisca ma finisca con una pace giusta e con la garanzia di essere protetti in futuro. Perché, se poi rimaniamo da soli, come possiamo affrontare un Paese così grande come la Russia?”. Mons. Yazlovetskyi parla da una Kiev sotto il fuoco russo e racconta quanto successo due notti fa quando un massiccio attacco ha preso di mira il distretto di Obolonskyy. “Dei pezzi di missile sono caduti e hanno distrutto palazzi. Una persona è morta e quattro sono stati feriti. Ma la potenza di queste esplosioni è stata fortissima. Si sono spaventati tutti, in modo speciale i bambini che piangevano perché avevano paura”. “Non capiamo perché i russi ogni notte mandano droni e sparano missili. È un po’ come se questi missili, oltre a distruggere ciò che colpiscono, ci tolgono anche la speranza che ci stiamo avvicinando alla fine di questa guerra. Se si sta arrivando ad un accordo, non dovrebbe essere così”.

Fonte: Agensir

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