“Morte, distruzione, odio. Le immagini che abbiamo visto in Terra Santa, scritte dai terroristi di Hamas con una crudeltĆ veramente inumana e a lungo freddamente meditata, ci hanno sconvolto”. CosƬ in esclusiva a Interris.it Mons. Domenico Sorrentino, arcivescovo cattolico vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e, dal 26 giugno 2021, anche vescovo di Foligno.
“Dalla cittĆ di San Francesco dove, durante gli anni bui della Shoah, centinaia di ebrei hanno trovato accoglienza, ospitalitĆ , comprensione e amore, si leva una preghiera e un pensiero caldo di vicinanza nei confronti del popolo israeliano. Quando le cose avvengono in quella terra benedetta e cosƬ tremendamente provata, noi ci sentiamo toccati doppiamente. Non possiamo dimenticare i legami tra le nostre due fedi. LƬ ci sono anche le nostre radici. I terroristi vanno assolutamente fermati. Israele non puĆ² rinunciare a difendersi. Ne ha il diritto come popolo, e hanno diritto ad essere difesi dalle autoritĆ e dalla politica di Israele tutti i cittadini, soprattutto i piĆ¹ fragili”.
“Per questo – prosegue mons. Sorrentino – auspichiamo e chiediamo con la forza del cuore ai nostri amici ebrei di tener conto di questo e misurare la propria indignazione e la propria reazione a quanto strettamente necessario per ristabilire le condizioni di sicurezza dello stato di Israele. Gaza non ĆØ Hamas”.
“Come fermare questa spirale di odio? CāĆØ una precisa opzione dellāOnu per la formula dei due Stati – spiega mons. Sorrentino – ma, purtroppo, non ci si ĆØ arrivati. Tra le due opposte ragioni, tanti civili, mamme, bambini, sono continuamente minacciati e rischiano di morire, come accaduto anche stanotte a Gaza. Generazioni che crescono nellāodio. Il diritto internazionale e le istituzioni divise. Quanto vorremmo, con la nostra preghiera, il nostro affetto, la nostra iniziativa, metterci tra le due parti, con la mitezza di san Francesco, per dire: basta, fratelli e sorelle dellāuna e dellāaltra parte, fratelli e sorelle a noi tutti cari, basta con il linguaggio delle armi. Gaza non ĆØ Hamas. Quanto sangue ancora dovrĆ scorrere, prima di giungere alla pace?”.
“Per questo – conclude il Vescovo – venerdƬ prossimo 27 ottobre qui in Assisi pregheremo insieme a rappresentanti di altre religioni unendoci allāiniziativa del Santo Padre. In veritĆ sono ormai diversi anni che, per ogni 27 del mese, invitiamo alla preghiera non solo i cristiani, ma anche i credenti di altre fedi. La scelta del giorno ĆØ dovuta alla memoria di quel 27 ottobre 1986 in cui san Giovanni Paolo II invitĆ² ad Assisi i leader di tutte le religioni a pregare per la pace. Questa volta lo facciamo ancora piĆ¹ motivati per dire basta alla guerra, sia pace in Terra Santa”.