Mons. Lorefice: “Il martirio delle vittime non ha ancora ricevuto verità”

L'arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, ha sottolineato che il vero antidoto contro la mafia è un cuore libero dalla seduzione del potere durante l'omelia nel 32° anniversario della strage di via d’Amelio

NELLA FOTO CORRADO LOREFICE. Credit. ALBERTO LO BIANCO

L’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, durante la messa in memoria di Paolo Borsellino e degli agenti della scorta nel 32° anniversario della strage di via d’Amelio, ha evidenziato l’urgenza di un impegno civile e statale per identificare responsabilità, depistaggi e collusioni legati alla mafia.

L’omelia di mons. Lorefice

“Per noi, per questa città che ha visto scorrere il sangue di questi martiri. Il loro sangue ancora grida. E per questo la nostra terra non può essere ancora liberata dalla ‘perversa piovra’. Il loro martirio non ha ancora ricevuto verità”. Lo ha detto l’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice, nell’omelia della messa che ha celebrato stamani nella caserma Lungaro in memoria di Paolo Borsellino e degli agenti della scorta, nel 32° anniversario della strage di via d’Amelio. “Se vogliamo contribuire realmente, concretamente in una Palermo, in una Sicilia, in una nazione riscattata dalla mafia urge un reale impegno civile ma soprattutto dello Stato in tutte le sue variegate a individuare le precise responsabilità, i depistamenti e le collusioni”.

“Il martirio delle vittime non ha ancora ricevuto verità”

L’arcivescovo ha sottolineato che “verità su questa strage significa scelta degli uomini della Stato e delle Istituzioni a deporre lo scettro del potere”. “Perché il potere seduce, logora. L’Amore corrobora e libera. Il potere – di qualsiasi colore politico di ieri e di oggi – pur di sopravvivere copre, ammicca. Semina disperazione e morte”. “Dobbiamo ritornare tutti e emanciparci dalla schiavitù della ricerca di potere. Per il potere si asserve anche la legge, ci ricorda Gesù – ha aggiunto -. Egli ci conferma, che l’unica forza per combattere ogni forma di mafia, e dunque ogni forma di ricerca di potere, è l’amore, un cuore capace di compassione. L’amore dei martiri, che oggi vogliamo e dobbiamo commemorare in spirito e verità! Solo in spirito e verità!”.

Fonte: AgenSIR