“Se ci fermiamo a vedere titoli giornali e l’agenda politica sembra che il problema dell’usura non esista, invece sono milioni le famiglie che vedono compromesso il loro progetto di vita di ogni giorno. Ma queste persone non possono rimanere ai margini delle agende politiche. La Chiesa nella vicinanza a queste persone fa Vangelo”. Sono le parole pronunciate dal segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino, in occasione dell’Assemblea annuale della Consulta nazionale antiusura, in corso presso la Cittadella della Carità “Casa Giacinta” in via Casilina a Roma.
I poveri non aspettano
“L’impegno della Chiesa è capillare ma vorremmo essere accompagnati evitando altre pastoie burocratiche. Perché i poveri non ci aspettano. Se si resta indifferenti evidentemente si è orientati altrove”. Celebrando, poco prima, la messa, mons. Galantino aveva rimarcato che “le Fondazioni antiusura sono segno della presenza della Chiesa sul versante più problematico dell’esistenza. A noi viene chiesto di stare vicino alle famiglie in queste situazioni dove la fatica di andare avanti si fa sentire sempre più. Questo è il Vangelo, dobbiamo viverlo con orgoglio, umiltà e impegno”. Ha poi ribadito che “La Chiesa è un ‘voler stare’, non un ‘voler fuggire’. Alcuni pensano che i poveri siano una iattura per la Chiesa. Ma questo è Vangelo, anche se non è condiviso da tutti. Quello che fate voi – ha detto ai rappresentanti della Fondazioni antiusura – non è una fissazione di qualcuno, ma Vangelo ed è il modo di viverlo con orgoglio, umiltà e discrezione”.
La piaga dell’azzardo
Il tema dell’usura è strettamente legato a un’altra piaga, quella del gioco d’azzardo. “Esistono dei temi sui quali non c’è sensibilità sociale – ha sottolineato il segretario della Cei – Sui numeri dell’usura un gran peso lo ha il tema della dipendenza dall’azzardo, una patologia che investe tantissime persone. Vediamo che purtroppo quello che si fa non sempre va nella direzione giusta, questi temi non vanno ‘lisciati’ ma aggrediti con intelligenza, impegno e strumenti politicamente efficaci. Mi sembra che a volte si giochi al compromesso, ma il male resta male. Ci sono tanti interessi in gioco e chi si è riempito le tasche non vuole sicuramente restringere i propri guadagni, quindi vede male chi li vuole limitare”.