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14 sacerdoti e due religiose italiane uccisi nel mondo nel 2022

Secondo la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs), l'Africa è al primo posto con il più alto numero di omicidi e il Paese con più assassinii è la Nigeria, dove tra l'altro il numero di sequestri di sacerdoti  è di circa 30 da inizio anno

La presenza missionaria italiana nel mondo è capillare e coraggiosa. Fino al martirio per testimoniare la fede in contesti spesso proibitivi. Soprattutto in Africa e Asia. Quattordici sacerdoti e due suore italiane sono stati uccisi nel mondo da gennaio ad oggi. L’Africa è al primo posto con il più alto numero di omicidi e il Paese con più assassinii è la Nigeria, dove tra l’altro il numero di sequestri di sacerdoti è di circa 30 da inizio anno, secondo la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs). L’anno scorso nel mondo sono stati uccisi 22 operatori di pastorale. I sacerdoti erano 13. Gli altri erano 6 laici, 2 religiose e un religioso.Mondo

Martiri nel mondo

Nel dettaglio, la statistica, curata dal sito Sismografo, registra una vittima in Vietnam. Si tratta di padre Joseph Tran Ngoc Thanh, ucciso il 28 gennaio 2022. Sacerdote dominicano. Ucciso mentre confessava nella chiesa Dak Mot. In Africa otto le vittime: padre Richard Masivi Kasereka – 2 febbraio 2022. Ucciso da uomini armati a Vusesa, tra Kirumba e Mighobwe, nel Territorio del Lubero (Nord Kivu) mentre rientrava nella sua parrocchia di San Michele Arcangelo. Il parroco di Saint-Joseph Mukasa, Godefroid Pembele, nella città di Kikwit, è deceduto il 7 agosto a Kinshasa dove è stato trasferito dopo essere stato colpito da una fucilata la notte tra il 6 e e domenica 7. Il sacerdote è stato gravemente ferito nell’attacco di banditi armati durante la notte  al convento di Mukasa.
mondo

Il senso della missione

La missione come dono estremo. Il cui senso è stato descritto da Francesco nell’omelia per i Martiri dell’Uganda. Durante il Viaggio Apostolico in Kenya, Uganda e Repubblica Centraficana. “La testimonianza dei martiri mostra a tutti coloro che hanno ascoltato la loro storia, allora e oggi, che i piaceri mondani e il potere terreno non danno gioia e pace durature- spiega il Pontefice-. Piuttosto, la fedeltà a Dio, l’onestà e l’integrità della vita e la genuina preoccupazione per il bene degli altri ci portano quella pace che il mondo non può offrire”.

 

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