“Nessuno escluso”. La missione come vocazione

Cardinale Tagle alle Pontificie Opere Missionarie: "Cercare nuove strade per uscire e invitare tutti al banchetto del Signore"

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Il senso autentico della missione è racchiuso nella parabola evangelica del banchetto di nozze del figlio del re. La missione della Chiesa è un “uscire” per andare ai crocicchi del mondo e “invitare tutti” a una festa. Le Pontificie Opere Missionarie sono chiamate a mostrare con le proprie iniziative e le proprie strutture che la vita promessa da Gesù è come un banchetto “invitante e attraente”. Proprio mentre in varie parti del mondo tanti non sembrano interessati nemmeno a ascoltare la promessa del Vangelo. Il cardinale Luis Antonio Gokim Tagle, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, è intervenuto all’ Assemblea generale delle Pontificie Opere Missionarie in corso presso la Fraterna Domus di Sacrofano, alle porte di Roma. L’intervento cardinale Tagle, pubblicato dall’agenzia vaticana Fides, ha preso le mosse dalla già richiamata nel messaggio di Papa Francesco per la Giornata Missionaria Mondiale 2024.

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Foto di Allen Meki su Unsplash

Missione ecclesiale

La Chiesa – afferma il cardinale Tagle, citando espressioni ricorrenti nel magistero di Papa Francesco – è chiamata a uscire per invitare le persone a un banchetto.
Invitare, non forzare, non costringere le persone a venire. La nostra predicazione, la nostra preghiera, la nostra vita sacramentale, la nostra opera di carità, le nostre relazioni, la nostra testimonianza, tutto questo deve essere un invito a venire, rivolto a tutte le persone”. Prosegue il cardinale: “Il banchetto a cui invitare tutti va presentato come qualcosa di invitante, di attraente. L’interesse per la Chiesa si indebolisce in molte parti del mondo, dove soprattutto tra i giovani viene meno ogni tipo di legame vitale con la fede”. Davanti a questo scenario “la soluzione non è quella di annullare il banchetto”. Proprio davanti alla realtà del mondo presente occorre “uscire per invitare tutti“. Superando l’abitudine a rivolgersi sempre alle persone già coinvolte nell’opera apostolica della Chiesa, o la prassi di “chiedere alle persone di venire dove siamo noi”.